MemeStereo 3.

74 donne in 27 anni, supponendo per comodità che ha perso la verginità a 17 anni fanno appena 7,4 donne nuove all’anno, numeri assolutamente fattibili che vanno però ritoccati aggiungendo almeno un paio di relazioni monogame di lunga durata quindi, non so, 12 donne l’anno nei periodi di libertinaggio? Una al mese? Mi pare plausibile. Se non fosse che quei forni avevano le porte di legno e allora mi sembrano un po’ tante…

Ah ma siete già qui, scusate, ragionavo tra me e me: io sono il cane giallo e questa è memestereo, la rubrica sui meme che parla di meme.

Non sono usciti template rilevanti negli ultimi tempi ma la scorsa settimana l’ambiente memetico è stato scosso dalle accuse di plagio rivolte da Rick Du Fer all’admin del Superuovo. Ora vi aspettate che vi faccia una pippa allucinante sul diritto d’autore relativamente ai meme ma di pippe me ne faccio già abbastanza per la reclusione domiciliare quindi parleremo d’altro.

Vorrei riprendere il discorso della puntata precedente riguardo la supremazia degli stolti sulla razionalità occidentale, analizzando un meme. Ma non un meme inteso come template, proprio un singolo meme, questo qui:

Un mucchio di referenze, interne e esterna alla meme culture, costruiscono questo piccolo capolavoro; facciamo subito fuori la più centrale e irrilevante insieme: l’immagine originale è la copertina di Caves, lo split di Xavier Wulf e Bones che però non hanno nessun ruolo narrativo in questa faccenda e si limitano a fornire un contesto dark & swag al nostro dramma.

Le loro facce sono sostituite da quella di cheems, il gemello negativo del doge, il cane con l’impedimento nell’eloquio che dicevamo essere diventato rappresentante di una certa stupidità assertiva e vincente. I due burloni sostengono che sei milioni (di ebrei morti durante l’olocausto) sia un numero eccessivo perché non ci sono neanche così tante persone sulla terra.

Supponendo di non avere nessuna cultura memetica, quindi nessun modo di interpretare l’espressione ottusa di questi cani, leggeremmo il meme presente come una satira del negazionismo: “guarda, i negazionisti sono tanto stupidi che non sanno neppure quante persone ci sono al mondo”. E invece è tutto il contrario.

Il meme viene presentato parteggiando per cheems, questi cani sono basati, si legge su reddit. Basati? Basati su cosa? Sul nulla, su una bugia sorretta da un’altra bugia. È il loro carisma a renderla se non vera, almeno verosimile, una dimostrazione per assurdo che mira a dimostrare l’assurdo stesso e non il suo contrario. La loro ottusità si oppone titanicamente a ogni buon senso e a ogni ragione ed esiste solo per questo. I cheems, che qua non si impicciano neanche più con le parole, rivelando di essere sempre stati semplici alfieri della follia, rovesciano la demografia mondiale per rovesciare la storia dell’olocausto e si ride solo se, per una frazione di secondo, gli crediamo. I cani deficienti cambieranno corso alla storia con la loro viltà e questo meme non è più un’affermazione, un artificio filosofico o un’arma retorica, è invece un racconto che prevede la sospensione dell’incredulità e i cani sono qui per straziare il patto narrativo, i cani nell’alto castello.

Oppure si possono rimuovere tutti i layer tranne uno e tornare a leggerlo come una satira del negazionismo, ratificando il successo dello sfottò ai negazionisti.

Successo è successo, però sei milioni…


Alessandro Normie NON ha pubblicato La guerra dei meme (effequ, 2017); NON scrive per Esquire Italia, Il Tascabile Treccani, VICE Italia, Not e altri; NON si occupa di filosofia, cultura pop, nuovi media et cetera et cetera. Si trova qui per sbaglio, amico di amici.