Iperdenti. Episodio 8. D-ddonna v-vvera. Tu!

Romanzo suddiviso in tre parti: AltroveHuper Vision e Iperdenti.

Genere: Fantascienza di Borgata

Il romanzo, ambientato a Roma Est, all’interno di un centro di scommesse sportive in prossimità di borgate periferiche, e scritto in prevalente accento romanesco, nel titolo allude a un gioco virtuale, nel quale vengono risucchiati i personaggi. Tean, Aida, Juri e Tim non sanno tuttavia di essere intrappolati all’interno di quel gioco, in cui accadono eventi incomprensibili. Nel gioco si sviluppa infatti la misura stessa della tridimensionalità, che gli è connaturata, per abbracciare altre dimensioni: mondi filiformi, in grado di generare altre realtà, tutte distorte. Così, nei pensieri e nelle azioni i personaggi saltano da uno stato all’altro, senza rispetto delle regole temporali. L’incomprensibilità delle azioni è frutto della logica del gioco, che invade la loro coscienza; e proietta il presente, che i personaggi vivono o credono di vivere, verso una deriva onirica e ferocemente surreale. Si tratta di un romanzo ciclico che nella sua struttura riproduce le gabbie virtuali che sono parte della condizione odierna.

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Immagini da: (H)earth di Sante Simone, collage digitale, 2020 

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D-ddonna v-vvera. Tu!

Tean non riesce a prendere sonno. Sente ancora il rumore del sogno. L’odore delle piante, dopo una luna piena che non vuol decrescere, la coprono di torpore. Sono le tre del mattino. Dal balcone dove giace, vede un grumo di gente intorno a un corpo per terra. Steso, quel corpo, ai piedi dell’albero, a fianco al palo, sotto il lenzuolo bianco, sembra che riposi. La gente mormora. Qualcuno commenta: “L’amore!”. In mezzo a quella folla identifica Franz, che appena la vede corre verso la direzione del balcone, agitando le braccia. Dal basso tira un urlo, e tutto d’un fiato le dice:

– M-mme! Questa persona, s-ssopratutto, ha capito s-sspecialmente! Come d-ddeve acciudare le abitudini delle p-ppersone con classe e un p-ppizzico di essere s-ssevera, e la p-pporta essere f-fforte e ingamba, b-bbuona f-ffortuna. M-mma p-pper me la f-ffortuna n-nnun esiste, v-vviene s-ssolamente. Quando s-ssarà il tuo m-mmomento insistente… e ti bacerà, m-mma quel m-mmondo di gay f-fforse qualche f-ffans di f-ffesta che hai incontrato tu, oltre. La gente n-nnon ha n-nnulla d-ddi importante di come eee, può m-mmandare m-mmalignità p-pper lei s-sstessa! Eppure a gli altri, p-pper dire! La mia compagna è una d-ddonna v-vvera. Tu!

– Fra’! Cosa ti prende? Cosa dici? Non ti capisco!

– Questo è un quadro di una d-ddonna s-ssicura di se s-sstessa! Che ha b-bbisogno di cambiamenti! D-ddel s-ssuo b-bbisogno reale… Di una f-ffiamma accendente… P-pperò avvolte troppa f-fforza di s-sse s-sstessa… è  anche giusto!

– Di cosa parli?

– Schusa  m-mma n-nnun ci capisco n-nnulla. Io il compiuter n-nnun cello in testa. Ci faccio p-ppoco.

– Quale computer? Scusa, ma perché parli in questo modo? Non ti riesco a capire! Scendo e ti offro un caffè, andiamo al bar e ne parliamo con calma, va bene?

– Offri il tuo m-mmodo di essere con chi p-ppuoi dividerti, i tuoi m-mmagici giorni f-ffelici! Ciao.

– Aspetta, dove vai? Fermati!

Tean lo chiama urlando, ma Franz scompare dietro un palazzo.


Jonida Prifti, poeta/performer e traduttrice dall’albanese all’italiano e viceversa, nata a Berat (Albania) nel 1982, è emigrata in Italia (Roma) nel 2001. Tra le pubblicazioni: Non voglio partorire…(Alfabeta2);  Ajenk (Transeuropa); il saggio Patrizia Vicinelli. La poesia e l’azione (Onyx); Rivestrane (Selva) etc. Nel 2008, con Stefano Di Trapani ha fondato il duo di poetronica “Acchiappashpirt”. Insieme organizzano, dal 2010, il festival annuale romano di poesia sonora “Poesia Carnosa”.  www.jonidaprifti.com