Melatonina e ASMR.

Le giornate che nascono da una notte insonne sono una lunga prova di sopravvivenza.

Ogni questione di lavoro che vi siete ripromessi di portare a termine, tutte le note mentali che avete preso e messo da parte – la spesa, le telefonate, i messaggi–, ogni pensiero, anche quelli più piacevoli, diventerà una radio accesa su una stazione diversa che si aggiungerà alle altre, impossibile da spegnere. Già dopo pranzo avrete nella testa un coro infernale e cacofonico di frequenze che vi renderà inconcepibile qualsiasi sforzo intellettuale.

Mettiamo che proviate a scrivere. L’atto stesso dello scrivere vi sembrerà un’azione aliena, vi sentirete un reperto tecnologico obsoleto, inutilizzabile. Nei giorni più neri arriverete a chiedervi come avete fatto in questi anni a buttare giù qualcosa, non dico un libro ma anche solo una lettera o un commento su facebook, come avete fatto a trovare le parole per una cosa qualsiasi.


L’unica via d’uscita è chiudere gli occhi, anche solo per mezz’ora. Lasciatevi trasportare dal moto dei pensieri che si accavallano e si fondono tra loro. Pensate per esempio al colore viola. Mescolatelo ai fumi della stanchezza. Il colore viola prenderà una forma astratta, vi porterà a decidere di comprare un opale, magari, o un meteorite da usare in cucina: la ricetta ve l’ha data quell’amico che non sentite da tanto, non vi ricordate bene come si chiama, è un cavallo che guarda le stelle nelle rive dell’ombra. Finalmente nulla ha più senso: siete nella twilight zone dell’abbiocchino pomeridiano. Cercate di rimanerci il più possibile, senza farvi la violenza di tornare subito al significato delle cose. Al risveglio vi sentirete di nuovo meglio, rimarrete freschi almeno fino al tardo pomeriggio.


E ora, come di consueto, passiamo ai voti.

Ho chiesto dei consigli per il sonno ai lettori di questa rubrica. Ecco i primi.


Melatonina
Irene B., Francesco P. e molti altri consigliano la melatonina. Con me in effetti funziona. Non sempre, e comunque mai allo stesso modo, a volte di più a volte meno, dipende anche da quanta ne prendete (le compresse, in Europa, sono da 1mg; negli USA si trovano anche pasticconi da 10mg) e da quale comprate: pillola normale, sublinguale, orodispersibile, gocce. Pura o con estratti di tiglio, passiflora o biancospino. Caterina F. mi segnala anche l’esistenza di bustine di camomilla setacciata, con melatonina, per infusi. Non immaginatevi comunque un sonno perfetto: quando funziona, è più come prendere una botta fortissima in testa. Dopo 4 ore vi risvegliate. Se eravate già tutto sommato stanchi magari vi riaddormentate, ma se eravate agitati tornerete agitati. Nel frattempo però avete dormito 4 ore.

Voto: 7.4


ASMR

Silvia F. e Cardi B. consigliano l’ASMR. Sotto l’etichetta ASMR (Autonomous Sensory Meridian Response), in italiano “risposta autonoma del meridiano sensoriale”, sono catalogati quei video vagamente perversi in cui qualcuno (di solito una bella ragazza) registra con apparecchiature di alta qualità il suono dei propri bisbigli, gli schiocchi della lingua e della saliva, il ticchettio che le unghie fanno contro gli oggetti, il fruscio del pelo della copertura antivento del microfono quando viene accarezzato.

Scrive Wired che sempre più persone usano l’ASMR “per combattere lo stress, l’insonnia, la depressione, l’ansia e la solitudine”. A me questi video scatenano invece una terribile repulsione misofonica, e anche se ogni tanto mi capita di cercare ASMR su YouTube, lo faccio più che altro per prendere coscienza di quante cose bizzarre succedono su internet. Non riesco davvero a immaginare di usare questi video come autoterapia di relax e a maggior ragione non oserei mai premere play prima di andare a dormire.

Ho scritto, utilizzando solo frasi da racconti di Lovecraft, una poesia sui rumori ASMR:


un inquietante suono sgocciolante, lento e denso
gorgogliante, maligno

profondo e straziante

un suono viscido, come quello di un elefante che ansima e annaspa

in una dozzina di orribili toni gutturali, beffardi

che nessuno scriba sarebbe mai in grado di trasporre su carta.


Voto: 2.3


Matteo De Giuli è senior editor del Tascabile. Collabora con Radio3 Rai, al microfono a Radio3 Scienza. Co-autore di una newsletter sull’Antropocene che si chiama MEDUSA.