Valeriana dispert, video anti-stress e manga.

Valeriana dispert
Le pillole di Valeriana dispert ti lasciano sulla lingua una punta dolce, tipo tic-tac. Mi piace il design della boccetta e il rumore che fa quando la scuoti. La prima volta che ho preso una valeriana per provare a dormire avevo otto anni. La radice di valeriana è un sedativo blando, naturale, il che significa che non ha praticamente nessun effetto sugli insonni. Con gli anni però mi sono affezionato alla boccetta e al rumore che fa. Come talismano, non come dispositivo medico, mi calma tenerne una confezione sul comodino.
Voto: 6


8 Hour Train Ride Through a Winter Forest in Finland
Ci sono migliaia di video anti-stress su YouTube che promettono di accompagnarti nel sonno. Prima bisogna scaricare qualche applicazione che alteri la temperatura-colore del monitor virandola su tonalità calde, perché la luce blu degli schermi tiene svegli. Poi tra le migliaia di video disponibili bisogna trovarne qualcuno che si accompagni bene alle proprie idiosincrasie. A me per esempio i video con i rumori di ruscelletti mettono di cattivo umore. Dopo un po’ di tempo ne avevo trovato uno che invece sembrava perfetto: “8 Hour Train Ride Through a Winter Forest in Finland”. È girato con telecamera fissa nei corridoi di un treno che attraversa lento una infinita foresta innevata. Per due notti ha funzionato bene, alla terza visione mi sono accorto che si trattava di un loop di pochi minuti ripetuto centinaia di volte. Mi sono sentito tradito e violato, ridicolo, e non ho chiuso occhio fino all’alba. Voto: 4

Fire Force #1
Qualche giorno fa, alla stazione di Ferrara, mentre aspettavo una coincidenza, ho comprato per noia il primo numero di un manga che si chiama Fire Force. Era in edicola in offerta a un euro. I manga hanno la dimensione tankōbon ideale per il letto (13x18cm), ma in generale trovare la lettura giusta per conciliare il sonno è un tormento. Non deve essere un libro o un fumetto né troppo interessante né scritto troppo bene, insomma non deve mettere sul serio voglia di andare avanti, men che meno di sottolineare o prendere appunti, perché sennò ci si sveglia. Ma non deve neanche essere una porcheria totale, perché sennò ci si innervosisce, e ci si sveglia ugualmente. Il primo volume di Fire Force, in questo senso, è esemplare. La storia che racconta è più o meno questa: nel mondo c’è una sorta di epidemia di gente che prende fuoco per autocombustione. Una squadra speciale di pompieri super-eroi cerca di arginare la diffusione del fenomeno. Insieme ai pompieri c’è una suora giovane e prosperosa, nuda già a pagina 33. I dialoghi sono didascalici fino al demenziale. “Voglio entrare nei pompieri e diventare un eroe per vendicare mia madre morta in un incendio per colpa mia”, dice il ragazzino che vuole entrare nei pompieri e diventare un eroe per vendicare sua madre morta in un incendio per colpa sua. Con il cervello disinnescato, ormai arreso, ho goduto di otto ore piene di sonno per due notti di fila. Voto: 9


Matteo De Giuli è senior editor del Tascabile. Collabora con Radio3 Rai, al microfono a Radio3 Scienza. Co-autore di una newsletter sull’Antropocene che si chiama MEDUSA.