Cosa è la Cancel Culture. Riccardo Papacci intervista il prof. Eudimio Giancristoforetti.

La lettera aperta del 7 luglio firmata da 150 scrittori e pubblicata sulla rivista Harper’s ha attirato un bel po’ di attenzione sul tema della Cancel Culture.
Ma di cosa si tratta precisamente?
Abbiamo deciso di chiederlo a un esperto: Eudimio Giancristoforetti, docente di Storia del pensiero contemporaneo presso l’università Scuola Normale Superiore di Pisa.

Professore, Lei crede che il dibattito che si è acceso attorno alla cosiddetta Cancel Culture sia destinato a durare?

Penso proprio di sì. Ma, di certo, non perché io sia il solo a pensarlo. È evidente che problematiche del genere hanno incendiato gli spiriti delle culture più diverse; questo da milioni di anni.

Potrebbe essere più chiaro e spiegare nel dettaglio cosa intendiamo quando parliamo di Cancel C…

… Certamente! Il cancello è un elemento costruttivo che viene solitamente collocato a delimitazione di un passaggio d’ingresso, carrabile o pedonale, per limitare l’accesso ad una proprietà, costruzione, edificio o giardino.
Un cancello viene normalmente costruito in metallo o in legno; è formato da elementi verticali uniti da altri componenti orizzontali o trasversali.
Al culmine degli elementi verticali vengono spesso posizionate delle punte acuminate o a forma di lancia, per dissuadere chi volesse superare la barriera che il cancello forma scavalcandolo.

Ma questo cosa c’entrerebbe con la Cancel Culture? Cosa c’entra la Cultura con questo…

Già presso i Babilonesi era nota la funzione del cancello, infatti nei rilievi pervenuti sino alla nostra epoca sono evidenziati recinti di aste dotati di cancelli costituiti da lance legate da corde.
Per gli Assiri, il cancello assunse una funzione magico-religiosa e talvolta venne costruito in avorio, in quanto allontanava il “male”; per le stesse ragioni gli antichi Celti introdussero nei loro cancelli crani di animali.
Nel periodo bizantino si diffuse la funzione religiosa del cancello, come elemento di divisione e nello stesso tempo di contemplazione della cappella.
In epoca romanica si inserirono abbondanti decorazioni che si evolsero nell’elaborato stile gotico per sfociare negli elementi collegati, ma non più fissi, che si imposero nel Rinascimento.
Nel Cinquecento fecero la loro apparizione stemmi e monogrammi tra i temi decorativi e la struttura del cancello divenne sempre più elaborata fino a raggiungere dei livelli artistici notevoli, come nel cancello settecentesco presente nella galleria d’Apollo al Louvre.
Nell’Ottocento si impose il ferro come materiale per costruire i cancelli, e con il Liberty e lo stile umbertino presero piede fogge e gusti individualistici.

Sì, ok, ma allora a questo punto mi dica quale è secondo lei funzione della Cancel C…

… ma certo! Subito! Anche se mi viene la parola in inglese e non in italiano. Gli inglesi usano questo termine specifico: “open”.

Ah, quindi “aprire”. Significa “aprire”…

No, no, proprio “open”. È importante usare una terminologia adatta quando si ha a che fare con problematiche del genere. Spesso la traduzione non riesce a restituire tutte le sfumature di significato di una parola.

Ah ok… La ringraziamo moltissimo professore.

Grazie a voi.


Riccardo Papacci è co-fondatore e CEO di Droga. Ha scritto un libro (Elettronica Hi-Tech. Introduzione alla musica del futuro) e ne ha in cantiere un altro. Collabora con diverse riviste, tra cui Not, Il Tascabile, Esquire Italia, Noisey, L’Indiscreto, Dude Mag.