Giammai.

Già visto ( Esterno giorno 1)
Apro la porta. Già visto. Entro nell’astensione. Già visto. L’ascensore. Già visto. Il portone. Già visto. Il prete peruviano. Già visto. Sbarra rossa aperta. Già visto. Il vicino fattone. Già visto. Bianco col cane. Già visto. La fila alle poste. Già visto. San Francisco Bar. Già visto. I cassonetti strapieni. Già visto. L’indifferenziata sbagliata. Già visto. Il semaforo lampeggiante. Già visto. Il caffè troppo ristretto. Già visto. La vecchia razzista. Già visto. Le pappe pronte. Già visto. Plasmon al cacao. Già visto. I buchi nelle tasche del loden. Già visto. Il cappello di lana fastidioso. Già visto. Le occhiaie come il fondo del caffè. Già visto. Sta faccia da cazzo. Già visto. Le merde dei piccioni. Già visto. Quei stronzi urlanti. Già visto. La cacca degli uccelli sul loden. Già visto. Il conto paralizzato a 15,34 euro. Già visto. L’alluce incarnito. Già visto. Piede schiacciato da un miope. Già visto. L’ennesima infermiera macellaia. Già visto. Il tempo lento al pronto soccorso. Già visto. Il dito medio in sangue. Già visto.

Giammai.


Jonida Prifti, poeta/performer e traduttrice dall’albanese all’italiano e viceversa, nata a Berat (Albania) nel 1982, è emigrata in Italia (Roma) nel 2001. Tra le pubblicazioni: Non voglio partorire…(Alfabeta2);  Ajenk (Transeuropa); il saggio Patrizia Vicinelli. La poesia e l’azione (Onyx); Rivestrane (Selva) etc. Nel 2008, con Stefano Di Trapani ha fondato il duo di poetronica “Acchiappashpirt”. Insieme organizzano, dal 2010, il festival annuale romano di poesia sonora “Poesia Carnosa”.  www.jonidaprifti.com