Le menti malate di “Panopticon”.

Ha il nome di un carcere sperimentale che anticipava Orwell, Ballard e tutta la smania disfunzionale da sistemi di controllo. Panopticon zine, progetto di Mattia Maisto, attraversa il rizoma delle pubblicazioni indipendenti, con i suoi multipli d’artista. Il suo numero 0 ha avuto la benedizione della rawculture riuscendo a mediare la mentalità hardcore alla ricerca storico-sociologica.

Officia ma non celebra ritualità da fine antropocene grazie a contributi provenienti dalle arti visive e dalla muzik/muzak ponendosi come attento lettore sintetico di realtà, come con il suo numero 01, COFICTION19.

Alla sua terza issue, ma realmente #02, ACCOUNTO, a cura di Davide Da Pieve vede la luce alle stampe nel giorno del Sol Invictus e della nascita di Cristo, in edizione limitata di 61 numeri. Si è fatta fa corpo cartaceo con i contributi di Father Balliusque, S()fia Braga, Marco Casella, Filippo Cecconi, Eleonora Luccarini e Sathyan Rizzo declinata in numero due di poster e una performance di Father Balliusque privata sul loro canale vimeo visibile solo acquistando la zine.

Per l’accrescimento culturale e numerologico dei nostri account abbiamo realizzato un’intervista collettiva.

Dostoevskij attribuiva alla nebulosità sfuggente, una forma di intelligenza. Credete nel principio che la critica d’arte continuerà ad essere a metà tra opinionismo e bullshit suggestivo o sarà prodotta da intelligenze artificiali?

S()fia Braga: Partiamo dal presupposto che le Intelligenze artificiali non sono intelligenti, ma sono create ed alimentate da deficienti e beceri dataset. Di conseguenza se avrò solo opinionismo e bullshit suggestivo e alimento la mia “intelligenza” artificiale con i suddetti non farò altro che aumentarne la loro produzione.
Perciò vi dico, sì, la critica d’arte continuerà ad essere a metà tra opinionismo e bullshit suggestivo anche nel caso deficienze artificiali dovessero produrla.

Mattia Maisto:  *leggere risposta sopra*

Davide Da Pieve: Auspico che delle intelligenze artificiali (con accesso a fonti e archivi digitalizzati) recensiranno esposizioni d’arte, dischi, libri e affini a partire da tre stronzate chiave inviate telepaticamente da esseri umani.

Filippo Cecconi: è molto probabile che intelligenze artificiali scriveranno bullshit suggestive.


Father Balliusque: Senatus haec intellegit. Consul videt; hic tamen vivit. Vivit? immo vero etiam in senatum venit, fit publici consilii particeps, notat et designat oculis ad caedem unum quemque nostrum. Nos autem fortes viri satis facere rei publicae videmur, si istius furorem ac tela vitemus. Ad mortem te duci iussu consulis iam pridem oportebat, in te conferri pestem, quam tu in nos [omnes iam diu] machinaris.

Come tendenza distruttrice dell’informazione ci sono i virus elettronici, diceva Baudrillard. Secondo voi è colpa dei dispositivi di controllo o dei dispositivi di Deleuze?

SB: Direi che è colpa dei dispositivi di Deleuze in quanto apparteniamo agli “attuali” dispositivi di controllo nei quali giochiamo un ruolo fondamentale e nei quali abbiamo addirittura dato il nostro consenso per divenirne parte.

MM: PANOPTICON. Il mio pensiero è molto più vicino a Deleuze.

DDP: Non darei la colpa a nessuno, tantomeno a queste teorie che, piuttosto, ci hanno fatto aprire gli occhi su ciò che ci circonda. Semmai mi infastidisce il conseguente e generale assopimento, le forme di resistenza soggettivate e la mancata reazione alla seduzione. Credo nella velleità dell’idiozia, come nel film di Vincenzo Natali, The Cube.

FC: io non lo so, mi mancano dei riferimenti.

FB: Fuit, fuit ista quondam in hac re publica virtus, ut viri fortes acrioribus suppliciis civem perniciosum quam acerbissimum hostem coercerent. Habemus senatus consultum in te vehemens et grave, non deest rei publicae consilium neque auctoritas huius ordinis; nos, nos, dico aperte, consules desumus.

Controcultura, subcultura, TEOTWAKI (the end of the world as we know it), o artspeaking fuori dagli spazi espositivi con del prosecco scadente comprato all’eurospin e servito caldo in bicchieri di plastica?

SB: Credo si possa creare un insolente connubio tra le due cose.

MM: In anni di onorata carriera, passando dalle feste nei sottoscala, le collette, a dormire sotto i portici bolognesi, fino ad arrivare a frequentare le feste più illustri dopo il famoso vernissage di X, parlando di quanto sia buono lo champagne appena bevuto, ho capito solo una cosa: E’ tutto un “sine sine e none none” (si si – no no)  a tutti, perché ognuno in questi due mondi (all’apparenza così lontani) ha il cazz* più lungo di chi gli sta affianco, sia quest’ultimo a bere champagne in un loft o best brau su una ruota in aperta campagna.

DDP: Dipende da come mi sveglio la mattina, anche se queste possibilità mi sembrano due facce della stessa medaglia. In ogni caso sarebbe bene che, alla fine delle celebrazioni inaugurali, ciascuno si lavasse il proprio bicchiere nella più vicina fontana pubblica.


FC: inevitabilmente TEOTWAKI. Avanti ancora per un po’ con l’artspeaking e prosecco ma poi TEOTWAKI direi.

FB: Habemus enim huiusce modi senatus consultum, verum inclusum in tabulis tamquam in vagina reconditum, quo ex senatus consulto confestim te interfectum esse convenit. Vivis, et vivis non ad deponendam, sed ad confirmandam audaciam. Cupio, patres conscripti, me esse clementem, cupio in tantis rei publicae periculis me non dissolutum videri, sed iam me ipse inertiae nequitiaeque condemno.

Ordina in un elenco le seguenti parole, a seconda delle tue/vostre preferenze sinestetiche: spazi indipendenti, emancipazione, dipendenza, gallerie, autonomia, patinato.

SB: 1. autonomia, 2. emancipazione, 3. patinato, 4. gallerie e spazi indipendenti, 5. dipendenza.

MM: AUTONOMIA / DIPENDENZA / SPAZI INDIPENDENTI 0.0 / PATINATO / EMANCIPAZIONE + SPAZI INDIPENDENTI 2.0 + GALLERIE

DDP: spazi indipendenti (se parliamo di spazi di resistenza e non di tutti quei luoghi che competono per l’ascesa al vertice), emancipazione, autonomia. Le altre sono tutte a parimerito.

FC: spazi indipendenti, autonomia, emancipazione, patinato, gallerie, dipendenza.


FB: Quamdiu quisquam erit, qui te defendere audeat, vives, et vives ita, ut [nunc] vivis, multis meis et firmis praesidiis obsessus, ne commovere te contra rem publicam possis. Multorum te etiam oculi et aures non sentientem, sicut adhuc fecerunt, speculabuntur atque custodient.

Sei/siete a conoscenza di quanti account possiedi/ete?

SB: Vi ricordate quella volta che avete dovuto creare un account per scaricare quell’app di merda che non avete mai usato? Io no. Negli anni ho creato tanti di quegli account, nelle peggiori piattaforme centralizzate della storia, dei quali ho perso completamente traccia. Ogni tanto ricevo una mail nello spam e solo in quel momento me ne ricordo e li cancello. Ad ogni modo i miei dati rimangono registrati nei loro database, quindi non accettate caramelle e non date i vostri dati agli sconosciuti.
Dei miei account ancora attivi, anche se alcuni sono zombie, sul momento ricordo: Twitch, Mastodon, Twitter, Reddit, Instagram, Facebook, Tumblr, Next Cloud, OnlyFans, il mio conto in banca, Telegram, Signal, e probabilmente altri 49.

MM: Ho iniziato a fare account di qualsiasi genere prima che arrivasse internet, ma nonostante tutto è sempre “un password dimenticata” ed a quel punto vai a capire la mail che hai utilizzato.

DDP: Da circa due anni ho ceduto al salvataggio automatico consentito da Google per le password. Attualmente ne conta 189. Però, tutti gli account con dati sensibili non fanno parte di questa lista, dunque, in totale, direi poco più di 200.

FC: No.

FB: Etenim quid est, Catilina, quod iam amplius expectes, si neque nox tenebris obscurare coetus nefarios nec privata domus parietibus continere voces coniurationis tuae potest, si illustrantur, si erumpunt omnia? Muta iam istam mentem, mihi crede, obliviscere caedis atque incendiorum. Teneris undique; luce sunt clariora nobis tua consilia omnia; quae iam mecum licet recognoscas.

Dateci oggi il nostro scrolling quotidiano:

SB: (Product placement) Rilassati scrollando “You are Running out of battery” Mindfullness meditation website: http://sofiabraga.com/ok/
Quando la situazione si fa hot ma non puoi permetterti di pagare: http://www.only-fans.org/

DDP: uno verticale: https://worlds-highest-website.com/ e uno orizzontale: https://htwins.net/scale2/ (consigliata la visione accompagnata da THC)

FC: principalmente un elenco di magnoliofite.


FB: AMEN!  FATHER BALLIUSQUE




Lara Gigante,  dal mondo della filologia classica, è finita a occuparsi di arti visive e linguaggi. Collabora come freelance con lobodilattice e formeuniche, con gallerie spazi espositivi e curatori pugliesi, per redazione di cataloghi e testi critici.