Come ogni giovedì mattina da ormai una vita mi sono recato al mercatino dell’usato pur vivendo nel 2059 pur avendo quasi 70 anni trovo le forze di alzarmi presto e prendere l’autobus, senza biglietto per l’esenzione dovuta alla mia anzianità, e raggiungere il centro abitato a pochi km dal mio paesino.
Mettendo piede sulla piazza del mercato sento già un’aria strana come nostalgica un’aria di tempi andati di tempi dove tutto era più facile…gli inizi degli anni 2000.
Il mercatino dell’usato da tempo non vende più vestiti perché non esistono più vestiti di vario genere adesso portiamo una divisa nera uguale per tutti.
Gli uomini, compreso me, indossano partendo dai piedi delle scarpe di finta pelle simil cuoio che dovranno durare minimo 2 anni pena il dover uscire, fino alla restituzione del nuovo paio che ti spetta, con delle ciabatte.
Proseguendo si indossano calzini rigorosamente neri di spugna che non tengono conto della stagione in cui ci si trova, pantaloni lunghi a sigaretta che cadono poco prima del collo del piede (non esistono più skinny jeans, jeans a zampa di elefante e soprattutto pantaloncini corti).
I pantaloni vengono tenuti su da una cinta nera sempre in finta pelle.
L’uso della finta pelle è dovuto al fatto che tutti gli animali si sono estinti.
La parte superiore del corpo è rivestita da una camicia a maniche corte o lunghe (qui si tiene conto della stagione) una giacca di velluto a coste nera e sulla camicia è posta una cravatta sempre rigorosamente nera.
Sulla testa tutti portano un basco che va a coprire la testa rasata che rigorosamente portano (non esistono più tagli stravaganti e scempi vari).
Per le donne il completo è identico tranne che per la cravatta e il basco.
Nel caso delle donne il discorso dei capelli cambia perché si è optato per un taglio a caschetto che finisce poco sotto le orecchie e di non coprire lo scalpo per differenziare il genere.
Come dicevo adesso il mercatino non vende più abiti usati ma solo cianfrusaglie ma alcune di esse davvero belle.
Le chiamo cianfrusaglie ma si badi bene che ho molto rispetto di oggetti che racchiudono memorie e ricordi personali.
Iniziando il mio rito sacro, come lo chiamo io, parto dal primo banco che incontro.

Il gestore Michele è una persona molto anziana molto più anziana di me che durante tutta la mattina non fa altro che ripetere di quanto ai tempi suoi tutto fosse migliore, che si poteva dire tutto e soprattutto che si poteva fare tutto.
Come al solito mi fermo lì e scambio le solite 4 chiacchiere con Michele e come ogni volta tiriamo fuori molti ricordi che ci accomunano per esempio ci piace ricordare di quando ai tempi nostri c’era questa usanza di mandarci l’un l’altro i reel che non erano altro che dei video, spesso brevi, mandati tramite smartphone, un oggetto molto in voga quando io ero ragazzo.
Uno smartphone era l’evoluzione del meno noto cellulare cioè un oggetto che serviva per chiamare una persona anche se questa persona era molto distante.
Per distante intendo veramente distante anche migliaia di km.
Gli smartphone furono aboliti nel 2025 anno in cui furono banditi perché resi illegali dal nuovo partito.
Uno dei motivi per cui furono banditi fu che permetteva alle persone di cospirare alle spalle del nuovo partito tramite i social.
I social a differenza dello smartphone non erano una cosa fisica o un luogo fisico anche se permettevano alle persone di incontrarsi.
Inizialmente nati per tenerle in contatto i social finirono per farle litigare continuamente giorno e notte rendendole più cattive e creando terreno fertile per il nuovo partito che si cibava di queste menti e questi stati d’animo.
Spulciando nel banco di Michele noto una spilla molto bella di quelle che già ai miei tempi avrei detto fosse fuori moda però come sempre capita questi oggetti mantengono comunque un certo fascino tanto da convincermi all’acquisto.
Notare bene che se pur in possesso di una spilla questa non potrà essere apposta sulla divisa pena la fucilazione in seduta stante.
La spilla raffigura una bandiera di più colori che ai più giovani potrà ricordare un arcobaleno (ormai reso illegale dal nuovo partito) ma che in realtà era la bandiera della pace.
Parola ormai bandita dal vocabolario.

Infatti questa spilla potrebbe causarmi non pochi guai.
Anche Michele potrebbe passarci dei guai ma magari la presenza di quella spilla lì è dovuto al fatto che ormai Michele è quasi cieco quindi non distinguerebbe una spilla così da una spilla raffigurante il simbolo del nuovo partito.
Unica spilla presente nella divisa obbligatoria.
La spilla Michele me la fa pagare solamente 35 soldi del nuovo partito che al cambio con la vecchia moneta prima di questa si può dire siano circa 350€.
L’inflazione ormai è andata fuori controllo da quando il nuovo partito ha preso possesso della banca di stato i soldi vengono stampati senza freno.
Il tasso di disoccupazione è al 92% tutti vengono sostenuti dal nuovo partito tranne le poche attività rimaste.
Il mercatino è una di queste, infatti sono comunque tra le persone più benestanti perché oltre a ricevere i soldi dal partito possono avere un’entrata ulteriore.
Avvenuto il pagamento mi appresto velocemente a riporre la spilla nella tasca dei miei pantaloni quando con la coda dell’occhio noto un signore non troppo più grande di me, ma che versa in uno stato di salute pessimo, iniziare ad allestire un banchetto di memorabilia.
Questo vecchietto seppur mai incontrato prima suscita in me una strana sensazione come se lo conoscessi o che comunque non fosse la prima volta che capitasse nella mia vita.
Buttatomi via di dosso questa strana sensazione proseguo il mio solito giro finché casualità, anche spinto da un percorso obbligatorio che ti spinge a fare il mercatino, capito proprio davanti il banchetto di questo signore.
Ripeto, le condizioni in cui versa il signore sono proprio pessime seppur io sono sicuro che non abbia 3 o 4 anni più di me.
Esordisco subito con un “buongiorno, non l’ho mai vista qui intorno è nuovo?” Ma vengo ignorato brutalmente anzi direi più che ignorato quasi fulminato con lo sguardo.
Penso tra me e me che magari è solo un tipo un po’ burbero e il suo unico scopo nella vita adesso è vendere le sue cianfrusaglie guadagnare i suoi denari e tornare a casa.
Non potevo far altro che pensare a come un venditore possa arrivare a trascurarsi tanto pur essendo considerato uno di una classe agiata, sicuramente più agiata di me.
Cristo come si può!
Io non mi ridurrei davvero mai in questo stato che figura ci farei con le persone che conosco, davvero il solo pensiero mi fa accapponare la pelle.
La prima cosa che noto è il tanfo che emana, non che gli altri profumino il partito permette due sole docce a settimana ma il signore sembra non gradire neanche quelle!
Spulciando vengo colpito subito da degli oggetti che si trovano proprio sopra gli altri.
Che mi venisse un colpo!
Quello è Mussolini!

Ma questi sono oggetti che appartengono al primo fascismo!
Il primo fascismo è un epoca durata all’incirca 20 anni dove un partito simile a quello di adesso decideva le sorti dell’intero paese senza opposizione alcuna.
Rimango impietrito davvero non vedevo questo genere di oggetti dal 2025 anno in cui trentaquattrenne non ero minimamente pronto al cambiamento che stava per accadere.
Ricordo ancora nitidamente quando a reti unificate andò in onda uno spot che annunciava l’uscita di una serie tv ispirata a Mussolini.
Ricordo benissimo il caos che portò tutto questo addirittura si vociferava che l’attore che interpretava il dittatore funesto impazzì totalmente e dopo un primo momento di celebrità sparì del tutto cancellando qualsiasi traccia di lui.
Iniziarono mille cospirazioni di come impazzito iniziò a spacciarsi per Mussolini prima di rifugiarsi in qualche paesino sperduto della mia stessa regione.
Nessuno lo ha più visto e questo più volte durante il corso della mia vita mi spinse a pensare che in qualche modo l’avesse fatta finita e che il fardello di quella parte fu per lui una disgrazia.
Addirittura si diceva che il nuovo partito prese ispirazione proprio dalla serie per convincersi a ripetere un nuovo partito unico.
Prendendo una di queste memorabilia in mano vado per avvicinarmi al signore, seppur prima non fosse stato molto cortese, e chiedere se lui fosse a conoscenza di questa storia della serie tv e di questo attore scomparso ormai dai radar.
Al solo sentir nominare la parola attore il signore schizzò come una molla prese il primo oggetto contundente e puntandolo verso il mio collo disse ” IO SOLO UNA COSA VOGLIO SAPÈ SOLO UNA MA TU CHI CAZZO SEI!”
Queste parole in questo determinato ordine non mi sembrano nuove.
Mai nella vita ho sperimentato una paura tale da farmela fare quasi nei pantaloni.
Cerco di placare il signore dicendo solo che sono una persona curiosa e che non avrei più chiesto niente che riguardasse quell’attore.
Adesso il signore mi lascia andare ma è come se quel momento rese emotivo più lui di me.
Scoppia a piangere e io davvero non mi aspettavo tutto ciò da un signore che fino a pochi secondi prima sembrava pronto a farmi fuori solamente per aver fatto una stupida domanda su uno stupido attore di tanti anni fa.
Mi sistema la giacca e si scusa per la sua reazione dicendo che per anni tutti quelli che vedevano una memorabilia di Mussolini automaticamente finivano per fargli la mia stessa domanda.
Dalle sue labbra che adesso appena sussurrano e tremano adesso dice solo ” SAI IO SONO ANTIFASCISTA”.

Seppur io non glielo avessi chiesto fa scattare in me un sorriso di compassione.
“Ma si figuri chi non lo è! D’altronde il nuovo partito non è fascista ma ripeterlo ogni tanto non fa mai male.”
Dentro di me pensavo però che magari quella risposta sarebbe più logica se seguita da una domanda.
Il signore porge una delle memorabilia sulla mia mano e con un tono gentilissimo mi dice “tieni te lo regalo che questo oggetto ti aiuti sempre a ricordare che essere antifascista è importantissimo”
Ancora una volta non gli avevo chiesto niente.
Ovviamente accetto di buon gusto e tendo il braccio verso di lui per prenderlo ed ecco che di nuovo scoppia in un pianto e mi urla “NON TENDERE IL BRACCIO! TENDERE IL BRACCIO È DA FASCISTA APRI PIUTTOSTO LA MANO E ASPETTA CHE IO TE LO PORGA!”
Questa volta questa reazione scaturisce in me una rabbia cieca che mi fa urlare a mia volta “MA SI CALMI MA POI CHI CAZZO È LEI SCUSI!”
Ecco che di nuovo l’umore dell’uomo cambia e torna ad essere l’agnellino che pochi secondi prima mi stava regalando questo oggetto infame.
Che mi venga un colpo!
Scorsi in lui per la prima volta ben messo sotto luce un naso che davvero non mi era nuovo e come d’improvviso flash di quello spot della serie tv riempirono la mia testa.
Vedevo nitidamente adesso una somiglianza netta tra il signore e quell’attore di cui adesso non ricordo il nome.
Deciso nel voler scoprire la verità con fermezza balzo davanti al signore e gli dico “MA ALLORA È LEI QUELL’ATTORE!” il signore dopo un primo silenzio con voce ancora tremante mi sussurra all’orecchio “RITORNEREMO…”
David Tora nato a Roma il 3 luglio 1990. Disilluso Laziale e filorusso. Ho detto fin troppo