Ivan Carozzi per “Bolidi fiammanti”.

Erano mesi che non ritoccavo il volante di un’automobile. E ora, all’improvviso, eccomi qua. Inutile perdere tempo in verifiche. Il volante ha senza dubbio la forma di un cerchio. Diametro di 40 centimetri circa. Trovarsi con il busto eretto di fronte a un cerchio è una circostanza che capita solo all’interno di un’automobile. Sono le 15,20 di giovedì e mi trovo di fronte a un volante. Parcheggio deserto. La verticale del baricentro cade correttamente all’interno della base di appoggio, ergo assenza di fastidio sacrale. Non voglio perdere tempo, quindi sollevo mano destra e mano sinistra e muovo entrambe verso il volante, fino ad afferrarlo con decisione. Fatto. Che cosa provo? Una chiara sensazione di comfort. Per due ragioni: la conformazione cilindrica della corona circolare, che si lascia comodamente e docilmente afferrare tra le dita; la rugosità del rivestimento, che a contatto con la cute suscita una sensazione indubbiamente piacevole. Non saprei definire questo incontro tra il mio corpo, tra la mia persona e il volante, se non come qualcosa di assolutamente squisito, cordiale, amichevole. Stringo la presa e faccio tamburellare le dita intorno al volante per testare solidità e affidabilità. Sto bene. Era da tempo che non mi sentivo così bene. Basta, non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.
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Ivan Carozzi è nato a Massa, disoccupato.