13 agosto, Atene. Cammino per viale Alexandra intorno alle due del pomeriggio, quando mi sembra di vedere da lontano, seduto al tavolo di un bar, Riccardo Papacci, direttore di Droga. È lui. Incredibile. Mi avvicino, mentre Papacci beve un caffè assorto. «Riccardo, ma che ci fai qui?!», gli faccio. Ma il presunto Riccardo Papacci mi guarda disorientato. In realtà non si tratta di Papacci di Droga, ma di un giovane ateniese identico a Papacci. Affabile, m’invita a sedermi. Coincidenza: dice di parlare un po’ d’italiano. Seconda coincidenza: si chiama Papaxxi di cognome. Resto di sasso e non appena mi riprendo dal momento di vertigine gli propongo una breve intervista. Philadelphos, così si chiama, con un italiano che sembra padroneggiare perfettamente e un leggero accento romano, mi dice che non c’è problema e, dato che è in vacanza, ha tutto il tempo che voglio da dedicare all’intervista. Perfetto. Apro il quaderno che porto sempre con me per gli appunti e comincio con le domande.
Ciao Philadelphos, presentati, che fai nella vita?
Ciao Ivan, faccio il camerieri in un ristorante qui vicino, anche se ho studiato filosofia e poi archeologia.
Frequenti spesso questo bar o sei qui per caso?
Ci vengo spessissimo, soprattutto prima di andare al lavoro. I proprietari sono miei amici, spesso la notte facciamo tardi insieme, ma come puoi vedere ci vengo anche semplicemente per fare un saluto e prendere un caffè.
Hai preso un caffè perché hai appena mangiato, quindi a fine pasto, oppure lo hai preso così, senza aver mangiato prima?
Sono le 15,50, quindi non ho ancora mangiato. Di solito mangio verso le 16,30, quindi sì: l’ho preso così, senza aver mangiato prima.
Che musica ascolti di solito?
Mi piace molto il rebetiko. Non so se conosci il genere. Si tratta di musica fatta con strumenti tradizionali che parla di gente emarginata. Voi in Italia avete Vinicio Capossela che è un appassionato, ma se devo essere sincero non mi sembra il cantante più adatto per iniziare. Meglio andare con gli autori del rebetiko vero e proprio.
Diciamo che è molto simile al folk che trovi in ogni paese, ma è più di nicchia. Per dirti c’è anche un disco chiamato proprio Rebetika che il compositore greco Yannis Kyriakides e Andy Moor, il chitarrista dei The Ex, dedicarono al genere.
Ultimo libro letto?
L’ultimo libro di David Graeber sui lavori di merda. L’avevo comprato, ma ho iniziato a leggerlo solo dopo aver saputo della sua morte.
E a fumetti come sei messo? Ti piacciono?
Mi piacciono, anche perché mi sono appassionato alla lettura proprio con quelli da bambino, ma devo dire che sto messo proprio male. Non ne leggo mai, anche se mi piacerebbe leggerne. L’ultimo che ho letto è Eretici.
In Italia si parla molto di un film, il famoso Tenet di Christopher Nolan. L’hai già visto? Andrai a vederlo?
Non l’ho ancora visto e sicuramente lo vedrò, ma solo perché con questa situazione non stanno uscendo film. Ho visto tutti i film di Nolan e credo che sia un regista molto sopravvalutato. Dunkirk è un film davvero osceno, per esempio.
Come ti dicevo poco fa, quando ci siamo conosciuti, somigli in modo impressionante a un certo Riccardo Papacci, che ha fondato un sito dal nome Droga. Ti mostro il sito sul telefonino e mi dici che ne pensi… (tiro fuori il telefono e Philadelphos comincia con grande interesse a fare scroll su Droga con grande curiosità)
Wow! Mi sembra bellissimo, purtroppo capisco solo in parte di cosa parla, ma il nome è geniale. Per esempio, cosa significa “incularti“?…
Comunque mi piacciono molto anche le grafiche.
Segui le vicende italiane?
Un tempo le seguivo con molto interesse, ma da quando la Grecia ha subito la forte crisi che tutto il mondo conosce ho smesso. Da quel giorno la Grecia viene visto come una specie di paese inesistente, che sta lì solo perché si è sempre trovata lì. La narrazione ufficiale ritrae la Grecia come un paese del terzo mondo (scusa se usa questa parola brutta).
Dove hai imparato a parlare italiano?
Sono stato in carcere per motivi politici per oltre un anno e per forza di cose sono dovuto stare a stretto contatto con una persona che parlava anche italiano. Dopo il difficile inizio ho cercato di approfittare di questa, chiamiamola opportunità, di imparare l’italiano. Mi piace molto l’italiano, soprattutto per la sua storia politica degli anni settanta e ottanta. Vorrei approfondirlo. Per questo motivo guardo molti film italiani. Adoro i vostri Roberto Rossellini, Luchino Visconti e Marco Ferreri. Poi c’è quell’attore che mi fa impazzire di cui non ricordo il nome… ah, Ugo Tognazzi!
Per che squadra tifi? Olympiakos o AEK Atene?
Ovviamente AEK, guardo sempre le partite al fianco degli Originals quando posso.
E oggi che fai di bello? Ti rilassi o te ne vai un po’ a spasso?
Purtroppo tra qualche decina di minuti devo andare al lavoro… Ultimi minuti di relax prima del delirio.
Consigliami un posto da vedere in città…
Visto che sei una persona curiosa, ti posso consigliare la prigione di Socrate. Non ti aspettare nulla di che, ma è un posto che sa essere suggestivo. Poi ovviamente, se non ci sei già stato, vai all’Aeropago, magari al tramonto.
Vuoi mandare un saluto ai lettori di Droga?
Certo! Ciao a tutti, divertitevi e cercate di lavorare meno possibile nella vita.
Ok, grazie davvero Philadelphos, è stato un megapiacere e chissà che un giorno un turista greco non scambi a Roma Riccardo Papacci, seduto in un bar, per Philadelphos Papaxxi e magari ci scappa un’intervista! Sarebbe incredibile… Un saluto!
Sarebbe stupendo! Ciao Ivan, grazie mille per tutto. Non mi avevano mai intervistato prima d’ora.
Ivan Carozzi è nato a Massa, disoccupato.