Iperdenti. Episodio 5. Scommetti?

Romanzo suddiviso in tre parti: AltroveHuper Vision e Iperdenti.

Genere: Fantascienza di Borgata

Il romanzo, ambientato a Roma Est, all’interno di un centro di scommesse sportive in prossimità di borgate periferiche, e scritto in prevalente accento romanesco, nel titolo allude a un gioco virtuale, nel quale vengono risucchiati i personaggi. Tean, Aida, Juri e Tim non sanno tuttavia di essere intrappolati all’interno di quel gioco, in cui accadono eventi incomprensibili. Nel gioco si sviluppa infatti la misura stessa della tridimensionalità, che gli è connaturata, per abbracciare altre dimensioni: mondi filiformi, in grado di generare altre realtà, tutte distorte. Così, nei pensieri e nelle azioni i personaggi saltano da uno stato all’altro, senza rispetto delle regole temporali. L’incomprensibilità delle azioni è frutto della logica del gioco, che invade la loro coscienza; e proietta il presente, che i personaggi vivono o credono di vivere, verso una deriva onirica e ferocemente surreale. Si tratta di un romanzo ciclico che nella sua struttura riproduce le gabbie virtuali che sono parte della condizione odierna.

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Immagini da: (H)earth di Sante Simone, collage digitale, 2020 


X5

Vedo delle scie di luce sul corridoio lucido: odore di spray al limone. Da lontano scorgo un bar con la porta a vetro dove sono impresse delle linee sottili rosso e nere. Un cartello sbilenco ciondola con la scritta arancione: Scommetti? Entro. Le pareti sono cariche di monitor con tutti gli avvenimenti sportivi: calcio, corse di cavalli, tennis, pallavolo, numeri, quote. Giro su me stessa, cercando di impressionare le immagini nella mente. Lancio uno sguardo veloce alle persone che stanno fuori e mi sembrano lontane e sempre più in modalità fast. Qui studiano numeri da fermi, vocalizzano nell’aria conti inframezzati da parole indefinite e poi si avvicinano allo sportello e dettano numeri e lettere come fossero formule magiche. Sento accrescere nello spazio l’incurvarsi del tempo.

– Aid-ddaa!

– Scusi?

– Aidaa, aoo, ce s-ssei oppure ce f-ffai? D-ddisturbo? S-ssto zitto s-ssto! ’A d-ddomenica m-mme s-sso’ f-ffermato s-ssedici ore e m-mmezzo, ah ah aaah. Hai v-vvisto che p-pprofumo? S-ssto zitto s-ssto!

– Scusi ma non la capisco.

– S-ssenti ‘n-nn p-ppo’, Ai’! Io s-ssto aspettando i m-mmomenti m-mmagici. Aida, insieme a m-mme hai uno s-sspirito di f-ffare l’amore mmh… te r-rricordi che m-mme v-vvolevi f-ffa’? M-mm’hai m-mmenato a letto e io ci s-sso s-sstato, hai capito?

– Stai delirando. Mi ha scambiata per qualcun’altra!

– M-mma che s-sstai a ddì, ao, s-sso’ ioooo! Ai’! ’O s-ssai che s-ssta m-mmatina un tipo m-mm’ha chiesto d-dde f-ffa’ er gladiatore p-ppe n’ora ar p-pposto m-mmio, s-ssenza licenza, eh. M-mma io d-ddico,  allora p-ppure er p-ppapa se p-ppo’ m-mmette ’a s-ssedia e f-ffa ’a s-sstessa cosa. O n-nno? S-ssenza licenza n-nndo’ v-vvano questi? Io m-mme s-sso’ guadagnato ’s-ssto lavoro cor s-ssudore, che n-nne s-ssa quelo! M-mmi’ m-mmadre ’o s-ssa bene ’o s-ssa, e pure Aida ‘o sa’,  e p-ppure tu, Ai’, anche se n-nnun ce s-ssenti! E che te lo d-ddico a f-ffa’! …E  der costume, n-nne v-vvojamo p-pparlà? Tutti i giorni m-mmoo lucido, ’a criniera, ’a s-sspalliera, i ghirigori … eeeeeeh! Con le m-mmie m-mmani m-mmoo s-sso’ f-ffatto, queste m-mmani qui!

– Non sono Aida!

– E come n-nno! Ao, n-nnun te r-rricordi? S-sso’ er gladiatore! Quelo d-dder Colosseo.

– Come, scusa?

– Ao, e allora ce s-sstai p-ppe’ d-ddavero! Am-mmazzete, e n-nnun te r-rricordi ‘a f-ffoto che hai f-ffatto co’ m-mme ar Colosseo, ao?! C-cce l’ho s-ssur p-pportafojo. Ecco, tiè! ’S-sspetta ’spetta che d-ddevo d-ddettà. 24 Uno, F-ffiorentina ics, da 5 euri q-qquant’è? M-mmadonna! Allora M-mmodenna – F-ffiorentina go’. S-ssì. P-ppoi. Aspetta,  eh. 24 ics. ’S-sspe’, f-ffaccio ‘n p-ppaio de’ risurtati v-vveri. Oh, s-ssei giocate m-mme s-sso’ f-ffatto. Er M-mmantova v-vvince, eh! Tieni, Ai’: uno atté e cinque a m-mme!

– Ma io non me ne intendo di picchetti. Non la voglio!

– P-ppijala p-ppijala, m-mmica la devi p-ppagà! P-ppuò darsi p-ppure che v-vvinci e p-ppoi me dai ’a p-ppercentuale.

– Eh ma io non sono di queste parti. Forse parto e se non parto me ne torno a casa.

–  Ahahha… m-mma allora ce f-ffai! Che te sei p-ppijata, ao?! È questa casa tua!

– A Fra’, lascia sta’ quella ragazza e vie’ a giocà!

– S-ssì s-ssì, arrivo!

– Fra’, una botta di culo è stata ieri, porca puttana!

– Livello dieci! Vediamo se ce arrivo, Alfrè.

– Sì sì, io ieri son partito da quello con lo schermo tutto pulito.

– Però io così non ci riesco proprio, è veloce!

– Dopo quanto arrivi al livello diciassette?

– Dipende da quanti denti.

– Eh?

– Quando parti dal decimo livello non parti con nessun dente.

– Ma vattene a fanculo! Manco un dente ho fatto, oh! Questa è una sfida, sappilo!

– Una sfida con me, Alfrè?

– No, con questo coso!

– Se parti da dieci manco un dente fai?

– Eh!

– Sei poco allenato.

– Tiè, ho fatto un dente!

– Oooh! Ma che davero? La mia bocca è ancora vota.

– È fatto apposta, lo sai!

– Nooo! Non ce la posso fare. Non supero un dente!

– Ma parti da dieci!

– No, son partito dal nove!

– Così fai un po’ di strada, ahhah…

– Noo, quanto sei stupido! Per cento denti arrivo al livello dieci.

– Noo, che cazzata che ho fatto!

– Perché non ho il tempo per farli muovere, capito?

– Già, ho sbagliato come prima.

– Capirai, ho perso su cinquantacinque denti, ho perso!

– Io ho fatto zero denti.

– Ooh, ho fatto quattro denti. Io in fondo su questo non ci so giocà!

– Ma va fanculo!

– Sììì… son arrivato a undici denti!

– Se non mi da un dente lungooo!

– Te lo do io, il dente lungo! A me li stanno a da’ tanti!

– C’è a chi lo dà, a chi non lo dà. Meglio se je’ da’ tanti no?!

– Ooolè! Quattro denti!

– All’anema di chi t’iè muert! Uaa’ fratè so’ arrivato a dodici denti, piano piano ci riesco!

– Ma li mortacci sua! Non me darà mai un dente lungo!


Jonida Prifti, poeta/performer e traduttrice dall’albanese all’italiano e viceversa, nata a Berat (Albania) nel 1982, è emigrata in Italia (Roma) nel 2001. Tra le pubblicazioni: Non voglio partorire…(Alfabeta2);  Ajenk (Transeuropa); il saggio Patrizia Vicinelli. La poesia e l’azione (Onyx); Rivestrane (Selva) etc. Nel 2008, con Stefano Di Trapani ha fondato il duo di poetronica “Acchiappashpirt”. Insieme organizzano, dal 2010, il festival annuale romano di poesia sonora “Poesia Carnosa”.  www.jonidaprifti.com