Gianna Bryant.

Kobe mano sinistra, Kobe fade away, Kobe cirp cirp grat splash. Prendo un foglio sul quale trascrivo ciò che i giornalisti mi hanno detto. Rileggere tutto ciò che penso sia una traccia con tracce troppo incerte. Ci ritroviamo in un vicolo cieco. Chiudo gli occhi e appoggio la testa sul retro della poltrona: sono tornato al momento in cui il suo corpo si contorce e rilascia una ciglia concava e convessa da cui nasce il gesto atletico. È composto da una serie di movimenti volontari il cui scopo è quello di anticipare il risultato da raggiungere, sviluppando le soluzioni motorie migliori e fulminee. Dopo aver ripetuto più volte il gesto, quest’ultimo deve essere eseguito in modo più efficace e preciso rispetto alla volta precedente. Dovrà essere ripetuto costantemente per essere gestito meglio dal punto di vista esecutivo e tecnico. Con un piccolo numero di allenamenti settimanali non raggiungerai mai il massimo potenziale in un determinato gesto. Può sempre essere ripetuto e ripetuto per periodi di tempo più lunghi. Kobe e la sua capacità di modificare e completare con successo un atto tecnico in condizioni impreviste. Ripetizione.

Da lì valuto con calma, uno dopo l’altro ogni aspetto della vicenda. Alla fine mi ritrovo di nuovo a pensare che, per arrivare alla verità, per chiudere definitivamente il caso, dovevo continuare a far riferimento alla terra che calpestiamo. In tutto quello che ci circonda poter avere paura è già un privilegio. Chiunque si spaventerebbe nel ritrovarsi a nuotare in mezzo all’oceano, senza alcuna terra in vista, mentre la barca si allontana.

Che dire di quei gesti che non richiedono coraggio ma che ti rendono un codardo se ti astieni? È difficile saperlo al momento giusto, è facile commettere un errore quando è il tuo turno, come l’errore di pensare che tutto ciò di cui hai bisogno per compiere un atto di testimonianza siano gli occhi. Gran parte di ciò che la gente chiama coraggio è solo energia indifferenziata, liberata dall’intensità del momento, una demenza che spinge l’attore in una corsa incredibile. Hai la possibilità di decidere in seguito se sei stato coraggioso o sopraffatto dalla vita o anche dall’estasi.

Guardo la stanza: scrivania, poltrona, divano, libreria su due pareti, impianto stereo collegato a una discoteca di musica classica, tre lampade, splendidi mobili. Solo i libri e alcuni dischi hanno un’aria vissuta.

Quando le informazioni vengono raccolte e organizzate, perdono gran parte dei legami e delle relazioni con il sistema dal quale sono estrapolate.

I servizi dentro gli schermi della cronaca mondiale occupano interi quantitativi dimensionali. Leggo con attenzione tutti gli articoli. Il caso è già risolto, per chiuderlo basta assicurare alla giustizia il colpevole che, come al solito, ha le ore contate. Le squadre mobili, i corpi delle forze dell’ordine e i magistrati incaricati delle indagini ostentano grande sicurezza e soddisfazione: le impronte digitali, il modus operandi inchiodano il mondo alle sue responsabilità.

C’è poi un articolo di fondo, come immaginavo, riguarda l’applicazione della riforma penitenziaria… Dormii un paio d’ore. Mi sveglio piuttosto intontito ma una volta sotto la doccia provo ad escogitare un piano. Una settimana è un tempo troppo breve per pensare di potercela fare da soli.


(G) Squaderna è una porta, (R) un pomello o un vicolo. (I) Viaggiatore del tempo e blah blah blah (P) – binocolo, lente, (C) telescopio che osserva la spocchia da realtà aumentata corrente e diffusa. (ASINO)