L’alba del nuovo caldo.

L’alba del nuovo caldo è arrivata, un giusto inizio dopo il rattrappirsi nel freddo.

I corpi si riconoscono tra loro, guardandosi con meno intransigenza. Si accolgono senza paura accettando l’inevitabile, arrendendosi al rifiuto del futuro. Giacché il futuro non esiste, pare inutile crucciarsene.

Il cielo è terso, il sole è ancora vivo, gli odori sono persistenti. Il gusto del volere è dominante. Pretendiamo di eliminare i confini perché essi delineano. Generano realtà posticce che ora non ci servono. I confini costringono il pensiero a creare mostri, monoliti che ostacolano la visione di una percezione interminabile, che rimane fluttuante, in quello spazio rassicurante dove il nostro respiro accelera e dà vita a una nuova alba, la quale resta fedele a sé stessa, nell’infinito. 


Ginevra Ceccotti, nasce  nelle isole vergini britanniche da madre dominicana e padre italiano. Passa l’infanzia con i delfini e a fare surf. Ha fatto mille lavori e vissuto in tante città. Attualmente lavora a Londra nella LSE.