“My Magic Dreams Have Lost Their Spell” di Nick Storring è un capolavoro.

Nick Storring proviene da Toronto. Suona da qualche anno nei Picastro, famosa band slowcore canadese, e ha all’attivo diversi dischi come solista. Uno dei quali, Endless Conjecture, lanciato dalla mitica etichetta americana Orange Milk Records. Il 27 marzo di quest’anno è uscito, di nuovo per Orange Milk, questo My Magic Dreams Have Lost Their Spell, disco splendido di un’elettroacustica raffinata, che sfocia spesso nella Contemporary classical music – o come cazzo la vogliamo chiamare, insomma.

Nick è un violoncellista, ma il suo album è estremamente vario. Può ricordare il Luciano Cilio di Dialoghi del presente, così come le zampillanti cascate di archi provenienti da The Capital, di Sean McCann; ma anche il Gavin Bryars meno accademico, perché no?
Capisco che si tratta di nomi altisonanti, che dovrebbero essere scomodati solo in situazioni davvero straordinarie, ma My Magic Dreams Have Lost Their Spell è un disco prezioso.

D’altronde il catalogo Orange Milk oltre a essere corredato da un artwork clamorosamente originale, è decisamente eterogeneo e pieno di perle raffinate che spaziano dalla elettronica hd alla poesia sonora, passando per la psichedelia e la vapor. Questo in particolare non è caratterizzato esclusivamente da nessuna di queste devianze, ma resta un disco tutto sommato quasi classico, che non avrebbe affatto sfigurato nel catalogo RVNGIntl. E infatti le influenze – o quantomeno quelle dichiarate dall’autore – provengono da lontano: l’album è dedicato alla cantante e pianista Roberta Flack, quella che nel 1973 portò al primo posto della classifica Billboard il singolo “Killing Me Softly with His Song“.
Oltre a questo, ci sono ponti tra mondi distanti – che poi così distanti non sono – in ogni caso, la produzione è stata affidata a Sandro Perri. Esatto, proprio lui. Quello di Impossible Spaces, In Another Life e Soft Landing, tutti dischi puntualmente osannati da certa critica tipo Pitchfork.

Per concludere: disco bellissimo e ricercato, quasi d’altri tempi. Grande classe.


Riccardo Papacci è co-fondatore e CEO di Droga. Ha scritto un libro (Elettronica Hi-Tech. Introduzione alla musica del futuro) e ne ha in cantiere un altro. Collabora con diverse riviste, tra cui Not, Il Tascabile, Esquire Italia, Noisey, L’Indiscreto, Dude Mag.