MemeStereo 5 – I meme sono arte?

Buongiorno ragazzi, nella puntata di oggi di memestereo risponderemo alla domanda: i meme sono arte?

E che due palle dite voi. Ma io sono il cane giallo divertente, scrivo solo cose divertenti e l’argomentazione filosofica ontologica complessiva la lasciamo ai prossimi articoli di quel cucko che ha scritto il saggio dei meme.

Qua partiamo in quarta, diamo per scontate un sacco di cose, scopriamo le carte da subito e sono queste due:

  1. I meme per essere arte devono andare al di là dell’umorismo, essere capaci di esprimere e suscitare altre emozioni
  2.  I meme per essere arte devono essere puramente memetici, cioè raggiungere l’obiettivo di sopra con i puri mezzi della memetica e non dell’internet art in generale
  3. Devono piacere alla dea che sta leggendo questo pezzo

Ignoriamo l’ultimo punto e partiamo dal primo. Perché dici così cane giallo divertente? Non sei forse l’antonomasia del divertimento? Proprio tu ci tradisci, perché?

Perché sì. Non esiste nessuna arte – intesa come coerente e riconoscibile sistema espressivo, distinto da tutti gli altri (letteratura, cinema, videogiochi etc) – che si limita a un solo registro. Non c’è. La stand up comedy non è un’arte, è una forma di teatro. I meme non possono limitarsi alla risata se sono un sistema espressivo distinto da tutti gli altri.

E proprio per quest’ultimo motivo, devono riuscire ad andare oltre alla risata con puri mezzi memetici. Se prendiamo un singolo contenuto grafico che, integrando pezzi di meme a disegni inediti, suscita paura, commozione, malinconia -come tante volte è stato fatto- siamo di fronte all’internet art, cioè una forma specifica delle arti figurative e/o del fumetto. No, il meme al di là della risata deve essere la risultante di una pura operazione memetica, cioè un’opera di riassemblaggio bruta. Ci siamo? Spero di sì.

E allora eccolo qua.

Questo è un Daniele Zinni, che nomino così, in questa forma, come l’Autore di un quadro, un po’ per provocarvi, un po’ perché sono un mafioso dell’ambientino intellettuale e lui è un mio amico.

Insomma, vi fa ride sta cosa? Certo, un po’ sì. Lo shock cognitivo della memetica è così consustanziale ai processi chiave dell’umorismo come l’avvertimento del contrario, la ricognizione dell’incongruo etc che la risata ci sarà sempre. E infatti abbiamo detto di andare al di là della risata e qua ci andiamo subito. La risata dura una frazione di secondo mentre dal cuore già sale un’ondata di… commozione. E Zinni lo fa adoperando esclusivamente mezzi memetici, è una semplice sovrapposizione di template. Non ha coinvolto film, opere letterarie, altre arti figurative anche se alcune di queste vengono evocate dalla profondità stessa del meme. Siamo nello spazio luogo dell’inconscio di Odissea e Interstellar, il lontanissimo infinito che racchiude segreti intimi e quell’always did non può che risuonare con uno dei pochi momenti letterari di Harry Potter, la risposta di Piton che tutti abbiamo stampata nel cuore e che questa generazione di rincoglioniti ha denunciato come stalking.

Questo finale della storia tra doomer girl, doomer guy e chad goth -uno dei tanti che possono essere scritti- è anche ambiguo, aperto, disorientante: perché doomer guy non avrebbe mai dovuto sapere che i suoi sentimenti erano ricambiati? Perché chad goth lo deve uccidere? Chi sta difendendo? Jesse, what the fuck are you talking about?

Se pensate che il cane giallo divertente stia straparlando avete assolutamente ragione: tutta questa profondità è veramente, profondamente, casuale. I due template originali non erano capaci di suscitare tutto ciò. Sono due tarocchi che cascano l’uno accanto all’altro e formano la storia, casuale ma necessaria, che deriva dalla loro unione.

Certo, questo meme è un Daniele Zinni, ma lui ha solo girato le carte.


Alessandro Normie NON ha pubblicato La guerra dei meme (effequ, 2017); NON scrive per Esquire Italia, Il Tascabile Treccani, VICE Italia, Not e altri; NON si occupa di filosofia, cultura pop, nuovi media et cetera et cetera. Si trova qui per sbaglio, amico di amici.