Trilogia della catastrofe.

Sono piuttosto bravo a svilire le mie ricerche con commenti lapidari, idiosincratici e talvolta errati su quel che ho letto – ma lo trovo anche terribilmente rilassante. È un sotteso comune pensare che lo small talk debba per forza occuparsi di contenuti frivoli, ma preferisco scherzare con le cose più serie, per evidenziare come nessuna lo sia. Detto questo, mantengo la parola data alla redazione di Droga e stilo un elenco dei principali libri che ho usato per il mio saggio “Gestire la morte” in Trilogia della Catastrofe (effequ, 2020).

Adorno, Theodor, Minima e moralia, Einaudi, Torino, 2015

Fa sempre figo mettere Adorno e poi inizia con la A e lo notano tutti.

Becker, Ernest, The Denial of Death, The Free Press, New York, 1973

Un autore poco noto in Italia che sostiene una cosa simile alla mia ma più estrema, che tutte le azioni umane siano mosse dalla morte.

Bostrom, Nick, Cirkovic, Milan M. Global Catastrophic Risks, OUP Oxford, 2011

Un’antologia sulle catastrofi che ci aspettano curata dal noto filosofo. Forse un po’ vecchiotta, data la velocità delle catastrofi, ma da tradurre.

Dawkins, Richard, Il gene egoista, Mondadori, Milano, 2017

Un luminare della genetica che sostiene tesi a mio favore non può far danno.

Degroot, Dagomar, The Frigid Golden Age: Climate Change, the Little Ice Age, and the Dutch Republic, 1560–1720, Cambridge University Press, Cambridge, 2018

Praticamente l’unica buona notizia del saggio. L’ho messa alla fine per lasciare le lettrici e i lettori con uno spiraglio di luce, tutto sommato sono un tipo pacifico.

Diamond, Jared, Collasso: Come le società scelgono di morire o vivere, Einaudi, Torino, 2014

A nove anni di distanza funziona sempre, se leggi le previsioni più pessimiste.

Gnoli, Raniero, La Rivelazione del Buddha. Il Grande veicolo. Vol. 2, Mondadori, Milano, 2011

Per ricordarvi che tifo per il misticismo come unica soluzione esistenziale.

Godfrey-Smith, Peter, Altre Menti, Adelphi, Milano, 2018

Per i polpi. Smettete di mangiare polpi! L’ho fatto per voi, amici calvi a otto tentacoli.

Klossowski, Pierre, Nietzsche e il circolo vizioso, Adelphi, Milano, 1983

Spero di non dover mai scrivere un saggio senza citare Nietzsche.

Latour, Bruno, La sfida di Gaia, Mimesis, Milano, 2020

Attuale e tradotto da poco, di uno dei migliori filosofi francesi viventi.

Mitchell, Kevin, Buon sangue non mente, Aboca, Sansepolcro 2020

Le ultime su natura/cultura. In breve: la cultura fa poco, la genetica fa tanto ma a seguito di evoluzioni imprevedibili, quindi mettiamoci l’animo in pace che non abbiamo controllo sulle nostre predisposizioni.

Nishida, Kitaro, Last Writings, University of Hawaii Press, Hawaii, 1987

Nishitani, Keji, La religione e il nulla, Città Nuova, 2004

Due filosofi giapponesi bravissimi e sottovalutati, decisamente chic.

Platone, La Repubblica, Bompiani, Milano 2009

La filosofia occidentale è una nota a margine alle opere di Platone eccetera eccetera.

Singer, Peter, Liberazione animale, il Saggiatore, Milano 2015

Non c’è alcun buon motivo per far soffrire chi può soffrire.

Taleb, Nassim Nicholas, Il cigno nero, Il Saggiatore, Milano, 2014

Semplice e decisiva opera di questo filosofo broker.

Young, George, I cosmisti russi. Il futurismo esoterico di Nikolaj Fedorov e dei suoi seguaci, Tre editori, 2017

Per ricordarci che c’è sempre qualcuno che ha creduto a cose più assurde di noi.


Francesco D’Isa (Firenze, 1980), di formazione filosofo e artista visivo, dopo l’esordio con I. (Nottetempo, 2011), ha pubblicato romanzi come Anna (Effequ 2014), Ultimo piano (Imprimatur 2015), La stanza di Therese (Tunué, 2017) e saggi per Hoepli e Newton Compton. Direttore editoriale dell’Indiscreto, scrive e disegna per varie riviste.