Abbasso Biden, viva Donald Trap! – Demented Burrocacao intervista Donald Trap.

Salve a tutte le amiche e gli amici di Droga, quest’oggi intervistiamo una mosca bianca nel panorama musicale odierno. Bianca, attenzione, ma non nel senso suprematista: anche se il diretto interessato prende il nome dal presidente uscente degli Stati Uniti. Anzi, più che prendere lo storpia e lo calpesta rendendolo inoffensivo: stiamo parlando di Donald Trap, personaggio misterioso dietro il quale si cela il capoccia della Dumbstep Record, netlabel nata nel 2016 per tappare un buco nei nostri ascolti: quello che è ben descritto dal manifesto ufficiale pubblicato sul facebook (ovviamente ufficiale) dell’ etichetta.

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Sei uno di kuelli ke in disco odiano le intro eterne e i cambi infiniti xchè non sai bene ke tempo seguire? Sul dancefloor aspetti ondeggiando imbarazzato che arrivi il momento fomento del pezzo e quando arriva finisce appena ti fomenti? La Dumbstep è quello che fa per te. Giri acchiapponi fomenta folle ripetuti in loop per ore.

Mai più imbarazzi da drill’nbase, mai più attese del drop.

Be Smart Be Dumb. 

Chiaro no? Dall’ inizio della sua missione la Dumpstep ha pubblicato tonnellate di Ep, remix, mashup, cut and paste bulimici in cui i generi “dance oriented” sono un optional e l’ attitudine è quella di macinare qualsiasi cosa arrivi ad orecchio umano in un frullatore iconoclasta che spezza ritmi melodie e suoni. I vari personaggi / artisti che la popolano hanno tutti nomi poco consoni (Dj Balletto, Lamezia Snares, Atari Teenage Mutant Ninja Turtles, Dj Sukia) e la loro identità è indefinita: quasi come se nella ragione sociale ci sia una roba alla MIlli Vanilli riveduta e corretta per la generazione post breakcore. Ma per capirci di più sentiamo direttamente dalle parole del nostro ospite cosa bolle nella pentola della Dumbstep….

Ciao Donald, benvenuto. Ci parli un attimo della filosofia della Dumbstep records? Sembra molto interessante a giudicare dal manifesto ufficiale…

Ciao e benvenuto a me. La Dumbstep come è facilmente intuibile dal nome parte dalla dubstep per porsi esattamente agli antipodi di qualsiasi altra cosa. L’idea nacque durante una serata al Forte, eravamo lì con un mio amico mezzo matto, che probabilmente conosci, a cazzeggiare ubriachi, salgono questi due ragazzotti sul palco e cominciano un dj set, ora per farla breve, i due sembravano un po’ la versione universitario in trasferta degli 883, uno se la ballava e l’altro metteva la musica, con quell’atteggiamento fra l’imbarazzato e il convinto che hai quando fai le cover metal ai concerti in parrocchia, io e il matto di cui sopra cominciamo a ricamarci sopra delle storie, per cui il dj in realtà non stava mixando i pezzi ma aveva una pennetta usb con il mix già fatto e l’altro era solo scenografico, li ribattezzammo dj pennetta e dj balletto, fra una cazzata e l’altra cominciò a prendere forma la figura di un finto Dj che non mixa dal vivo e mette tipo in loop lo stesso sample all’infinito. Forse abbiamo inventato Tick Tock e non lo sappiamo… Nacque così Dj Balletto e con lui l’idea di un nuovo genere, la Dumb step appunto, musica stupida, volutamente stupida ma nell’accezione positiva del termine stupido che si contrapponesse alla stupida musica. Musica spensierata, ma di spessore, o di spensieratezza inspessita. L’idea di base era togliere tutto il superfluo dalla musica, ovvero, se di un pezzo ti piace solo il riff o il ritornello, togliamo tutto e teniamo solo il riff e il ritornello e godiamocelo all’infinito, in quest’ottica in ogni pezzo anche il più brutto mai registrato è possibile trovare anche uno o 2 secondi che looppati diventano qualcosa di buono, l’apoteosi di questa teoria penso sia “Tony Pizza”, lo stesso sample di 2 secondi da “People from Ibiza” accelerato e in loop per 28 minuti se lo avessero passato ad un rave penso non avrebbero fatto una piega! Poi ci sono degli aspetti un po’ alla great rock’nroll swindle che non posso rivelare altrimenti mi si brucia il piano di conquista della galassia e se permetti poi è un macello da rifare.

Un finto Dj che fa un genere inesistente aveva ovviamente bisogno di una casa discografica inesistente e nacque così la Dumb Step Recordz, che poi è diventata una sorta di circo di freak virtuale e si è cominciato a popolare di artisti immaginari come appunto Donald Trap, Pomezia Snares che per rimanere fedeli al fake più totale altro non era che le basi per Donald Trap mandate a 280bpm con l’overdrive a palla.

Cosa ti ha spinto a ispirarti a un personaggio tanto controverso? Non temi di essere frainteso visto i tempi che corrono?

Diciamo che il tutto è venuto abbastanza da se, Trump era appena stato eletto ed era il periodo in cui in Italia si sentiva solo trap cafona, i Dark Polo erano all’apice del loro fortunatamente breve successo. Trump di suo è una figura che si presta abbastanza bene all’immaginario della trap, co sto ciuffo alla nonmenefregauncazzo io so io te nun sei nessuno, il modo di parlare tipo nenia cantilenata, un po’ favola della buonanotte un po’ te lo sto a buttà ar culo, l’uso di alcuni termini fissi in ogni discorso, tremendous potencial è un intercalare che infila in una frase si una no, rivolgersi a se stesso chiamandosi per nome, Trump ha fatto questo Trump ha detto quello, un’autoreferenzialità molto cara al mondo del rap e della trap quindi da Trump a Trap il passo è stato breve.

Il tuo stile è particolarissimo: se da una parte strizza l’ occhio alla trap (come da nome) è anche vero che pesca dall’ old school dalla jungle e a volte anche dalla grande tradizione del “campionamento videoaudio” degli EBN. Qual’ è il tuo scopo finale?

Se fossi una candidata a Miss ti direi sicuramente la pace nel mondo ma la realtà è che sono una brutta persona, mi fa più o meno schifo la stragrande maggioranza della musica che ascolto e quindi se voglio ascoltare qualcosa che mi piace me la faccio da solo, una sorta di onanismo musicale… no vabbè scherzo… in realtà vi odio tutti e spero che la musica che faccio vi induca al suicidio di massa o quantomeno ad una crisi epilettica fatale…no comunque dai sul serio, fondamentalmente perché mi diverte e ci metto dentro tutto quello che mi gira… poi sono il padrone del mondo faccio comecazzomepare.

La cosa molto interessante è che mentre molti si auto incensano con la parola “producer” magari facendo i debiti per comprarsi sintetizzatori e software originali costosissimi, tu continui coerente con la tua storia di hacker, scaricando illegalmente e soprattutto usando il famigerato Fruity Loops, che rimane cmq un grandissimo programma ingiustamente snobbato dai poser. Confermi la mia teoria?

Anche a avecce avuto i soldi… a essere del tutto sinceri io non so suonare…cioè proprio non conosco le note e dove stanno sulle tastiere, ho una memoria del cazzo e per me imparare a suonare uno strumento qualsiasi è una cosa improponibile… però mi piace suonare e fare musica, le due cose erano ovviamente incompatibili fino all’avvento del Fruity Loops. Ti parlo di quando ancora i computer si chiamavano 386 e 486, che se c’avevi un Pentium II eri Dio, le prime cose vagamente musicali le avevo fatte con un software in regalo con una rivista Studio Mx qualcosa o qualcosa del genere, fondamentalmente un multitraccia con allegato un cd di sample che non aveva neanche un editor quindi passavo ore a tagliare e cucire sample infilandoci pezzi di film campionati dalle vhs e produssi anche un paio di demo (che riascoltate col senno di poi sono al 90% monnezza). Quando appunto uscì il primo Fruity ero semplicemente estasiato… suona lui, ha un sequencer… è meraviglioso. Fruity Loops, Rubberduck e Cool Edit, non potevo chiedere di meglio. Quando hanno inserito il piano roll e il chop delle note avevo tutto quello che mi serviva. E questo risponde anche alla domanda, si ancora uso il Fruity, Fl Studio 7 per la precisione, che avrà almeno 20 anni credo ma per me rimane perfetto, soprattutto se usato in maniera impropria, poi sarà plasticoso, limitato, tutto quello che volete ma se ci si smanetta un po’ rimane comunque uno strumento divertente.

A questo proposito Il tuo è un passato molto interessante, una volta ti facevi chiamare VictorLazslo o  Yoda Yeti Monster…, vuoi raccontarci il tuo background?

Pre età della ragione ascoltavo i Duran Duran perché li sentiva mia sorella, con l’età della ragione ho cominciato a sviluppare una certa insoddisfazione per quello che passavano in radio cominciandomi a domandare se esistesse altro. Mi giunse una cassetta degli Iron Maiden, meh… sì, ci siamo ma ancora manca qualcosa… mi arrivò una cassettina contenente Angel of Death degli Slayer… ero arrivato. Divenni thrasher assolutamente puro, nulla al di fuori del metallo, ero in Belgio all’epoca e lisciai quindi completamente la rivoluzione New Beat che additavo come merda da discoteca. Durante il servizio civile mi fecero ascoltare I Care Because You Do, “Ventolin” distrusse tutte le mie convinzioni musicali già seriamente minate dai Nine Inch Nails mi buttai quindi a capofitto nella Braindance e tutto ciò che uscisse da Warp e Rephlex, Venetian Snares mi fece l’effetto che mi avevano fatto gli Slayer per il metallo e quindi con buona pace di me stesso realizzai che non mi piacciono i generi ma mi piacciono alcuni artisti/gruppi specifici, che non mi piacciono gli assoli, che vorrei un gruppo con 3 bassi, che prediligo la musica un po’ più estrema e più Bpm sono meglio è.

Hai mai ricevuto minacce dai fan di Trump che passavano sul bandcamp o sul youtube di dumbstep records?

No per fortuna o purtroppo no, se l’avessero fatto magari ora sarei un caso mediatico e questa intervista la starei dettando da una jacuzzi alla mia segretaria in bikini.

Sono andato io invece a fare dissing sul canale YT di un pischello che si era chiamato Donald Trap, insultandolo perché faceva schifo, che poi era vero porello, e che almeno cambiasse nome, speravo ne nascesse qualche genere di faida ma purtroppo no.

Vado molto nei paesi tipo India e Banglasdesh ogni tanto ricevo un like alla pagina da sti posti…penso si sbaglino col Trump vero

Cosa pensi di questa fissa per certi musicisti riguardo Trump? Penso a John Lydon, Ariel Pink, Jon Maus, Kayne West… che cosa secondo te porta costoro a tifare per un soggetto del genere?

Che te devo di, preferirei stessero in fissa per me (vedi sopra jacuzzi e bikini), per Lydon ce sta pure alla fine è un gesto punk, Kayne West è da quando ha fatto il videogioco che lo accusano di voler conquistare il mondo quindi ci sta pure… gli altri due me spicciano casa, mai coperti.

Ma non è che per caso è la coattanza di Trump a creare l’ equivoco che sia una figura “rock”? Credo che Trump rappresenti un po’ il fricchettone attuale, complottista, analfabeta di ritorno e quindi arrogante di fondo, uno che invece di ragionare verso lo sviluppo della specie torna indietro a un primitivismo da cavernicoli che ovviamente ti toglie le responsabilità individuali per darle al “fato”, alla “natura” che ovviamente però nel frattempo schiaccia.  E credo che la tua musica sia proprio una sveglia a questa cosa…

Trump rappresenta l’Homer Simpson che costruisce la macchina per l’uomo comune e manda fallita la casa automobilistica. Si adatta perfettamente in un panorama di persone che nel momento in cui non sono in grado di capire una cosa scelgono di crederne un’altra, per loro più comprensibile per quanto assurda. Ha più o meno lo stesso appeal del nonno di Hazzard, simpatico vecchietto che ci dimentichiamo ha una macchina che si chiama generale lee e che sotto sotto probabilmente il sabato sera va in giro col cappuccio bianco. Io cerco quindi di ribaltare i discorsi, come se Trump preso da improvviso attacco di Tourette di botto cominciasse a dire le cose così come stanno.

Tu hai sempre colto l’attualità di alcune affermazioni di Trump di fatto eternandole: penso al video di “Disinfectant” o all’ ultimo geniale “Law and Order”, uscito molto prima dell’ assalto al Campidoglio. A questo proposito come vedi questi fatti recenti? Ti sei costruito un’ idea? Che cosa sta succedendo?

Mah, uno che entra al Campidoglio dichiarandosi suprematista bianco vestito da toro seduto ma che cosa gli vuoi dire, sta succedendo che la razza umana sta facendo spazio agli scarafaggi eliminandosi da sola e ci riesce anche benissimo.

Pensi che svilupperai un concept album su questa storia?

Beh, sì, di materiale ce n’è in abbondanza per una discografia intera.

Quali sono i tuoi colleghi della dumbstep che vuoi segnalarci ? E le prossime uscite?           

E’ in preparazione un nuovo EP di Dj Balletto… ma con i tempi suoi.

Volevo invece ringraziare Sick Puke per le basi sempre ottime che mi confeziona.

Sei tu che ti occupi di tutto, dai video alla musica alla comunicazione: sei uno degli ultimi paladini del DIY a fronte di un ambiente musicale sempre più agenzia di booking, anello al naso e arrivismo?

In realtà mi occupo di tutto perché ancora non ho uno schiavo che lo faccia per me e perché comunque poi non mi andrebbe bene come l’ha fatto. Il vantaggio di essere presidente del mondo e di fare tutto da se è che puoi fare come ti pare sempre e comunque.

Per concludere: cosa ti aspetti dalla presidenza Biden?  Cambierai nickname per prendere per il culo pure lui?

No, di presidente del mondo civilizzato ce n’è uno solo e sarà sempre lui, in realtà avevo pensato a Camola Harris o Cabala Harris magari con il vocaloid.

Pensavo anche di fondare una nuova religione basata su un nuovo rivoluzionario concetto di satanismo, ma tutto a suo tempo.

Per ascoltare e godere dello sturbo auditivo della Dumbstep Recordz, aggrappatevi al suo Facebook.

E scaricate dal suo ricco Bandcamp: forza prima che si insedino i DEM al posto dei DUMB!!!!



Demented Burrocacao è co-fondatore e CEO di Droga. Conduce Italian Folgorati per Vice, ha pubblicato, tra gli altri, l’album psichedelico Shell a nome Trapcoustic. Il suo libro Si trasforma in un razzo missile è recentemente uscito per Rizzoli Lizard.