Primàdopo II.

2 – Pre
Mi sono sempre distinto per sobrietà nel giocare con le mie coetanee da piccolo: mi piaceva stuzzicarle di nascosto, fare qui giochini del tipo tirare le cose fare gli scherzetti . Erano tipiche espressioni di un erotismo leggero, i primi confronti con l’ oggetto del desiderio. A sette anni avevo una fidanzatina e gli davo i bacetti sulla guancia, che emozione! Adesso se ci penso è la stessa cosa in piena pandemia: riuscirci è una missione. Ma non c’era solo la figura diciamo “mitologica” della fidanzatina, che poi era solo una proiezione del mondo adulto magari indotta anche dai genitori: c’era anche la cuginetta. Ecco, mia cugina mi faceva fare dei giochi molto pacati, come ad esempio quello che io dovevo fare il maniaco sessuale che la violentava uscendo dalla metro (lei premetto era molto più grandicella). Beh era un gioco divertente, innocente, almeno per me: che ne so, era come recitare in un film, come dire “fai il dinosauro ” oppure “fai il pistolero nel west”. Ma poi rimaneva quel friccicorio che insomma aveva quel gusto dolceamaro che fa parte di quelle sensazioni là sotto, insomma ce semo capiti, via. Meno male che da adolescente mi ero già calmato: poggiavo solo la mano morta sui banchi quando passavano le compagne di scuola coi fuseaux, così da toccargli il deretano e facevo cazzetti col burrocacao cosi’ che a carnevale se loro dicevano “ho le labbra secche” io facevo ecco qua ho il rimedio , dicevano “grazie” poi giravano il burrocacao e li la sorpresina! Da li una parte del mio nick. Certo, non era sempre così spensierato, una volta feci una gag che – innamorato di una ragazzina – dissi una cosa tipo ora faccio la pipi’ sulla sedia sua così rimane incinta. Palese cazzata, senonché qualche mio compagno forse in vena di politically correctness lo disse alla maestra, io lo mandai a fanculo e ci cacciarono entrambi dalla classe.  D’altronde l’ amore è anche questo, amici: perdizione e redenzione.

2 – Post 
Oggi prediligo invece l’assalto, nel senso parto da dietro con scatto fulmineo e faccio agguati di bacetti, la mia dolce metà ad esempio non ce la fa più e mi invita a trovarmi uno svago di questo tipo fuori di casa sua. Allora niente, si va a far baldoria nei locali e la tecnica da ubriaco ha sicuramente un altro tipo di manuale che in questo momento mi sfugge (chiaramente sono ubriaco) ma certe volte riesco a fare la mano morta anche se non me ne frega un cazzo, me lo fanno notare ma io boh, sto talmente nel mondo delle cinciallegre che mi do due risposte: 1 – o sono chiaramente fatto col pilota automatico dopo le esperienze coi fuseax; 2 – il trauma giocoso di mia cugina è ancora in circolo e ogni tanto esce fuori . Detto questo oramai non ci sono più barriere di sesso maschile femminile o ibrido, l’ importante ci sia amore amore amore e quel pepe stile dick pics fantasiosi con le faccette e le emoticon che fanno tanto ridere e suscitano simpatia soprattutto a Papacci quando gliele mando. Insomma, non c’è sentimento senza pentimento, non c’è purezza senza zozzaggine, e ovviamente – pe esse chiari – non è mai una situazione unilaterale e impositiva, senno’ non starei qui a parlarne da casa e mi ritroverei ar gabbio con Phil Spector… D’altronde se na volta se davano i baci mo non possiamo fa niente senno’ ce piamo er covid e quindi meglio qualche sana mano in culo che vivere nel terrore.



Demented Burrocacao è co-fondatore e CEO di Droga. Conduce Italian Folgorati per Vice, ha pubblicato, tra gli altri, l’album psichedelico Shell a nome Trapcoustic. Il suo libro Si trasforma in un razzo missile è recentemente uscito per Rizzoli Lizard.