Mèta.

troppo ignorante per i miei stessi gusti, vengo solo ora a conoscenza, per caso, parlando con una ragazza, di una cosa che avevo dimenticato o forse proprio non sapevo e che ha per me pure un piacevole risvolto concettuale-immaginale:

« mèta » :

ma non come fine e confine e forma finale:

come « merda », o, più propriamente, come accumulo e deposito di materiale assumente forma conica — letame, per esempio, incluso. Anche « méta ». Dal latino« mēta »: in Pascoli, « mete di spighe »; o anche, eventualmente, « meta di bue ».

un ridondante esempio:

« una meta di facce di merda pompinare dell’ordine — qualsiasi: presente, passato, futuro — e smaniose di meta »


[vorrei dedicare questa fugace irruzione al compagno Gianfranco Faina e a Jim Capaldi dei Traffic]


Jacopo Valli è stato co-fondatore e co-redattore di Kasparhauser – Rivista di Cultura filosofica; suo, il progetto musicale Geometric Horsehair; sostanzialmente, gli contano solo sesso e morte.