ABBA: CAPITOLO 3. SOS

Parlo con mamma sull’Alexa e mi racconta le solite cose: del vicino che ha rifatto casa, della signora Buttaglieri che si lamenta del rumore dal piano di sotto, dei problemi con l’ascensore e del fisioterapista che dice che i vaccini sono demoniaci strumenti di controllo di massa. Vorrei poter dire che la mia mente viaggia altrove, occupata da chissà quali pensieri, ma la realtà è che dentro la mia testa non c’è nulla. Ultimamente mi capita spesso di restare basito di fronte al vuoto che c’è nella mia testa. Sarà questo l’obiettivo che vogliono raggiungere milioni di persone che meditano, fanno sport intensivi o altre simili stronzate? A me bastano dieci minuti sull’Alexa con mamma. È come un drone che va avanti ad libitum, piacevole, rilassante, eterno.

Ecco, mamma mi chiede come mai sono ancora solo.
Ecco, mamma mi chiede come mai ho lasciato l’Università. Ora, mi chiederà come mai ho perso un altro lavoro. Ohmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm.

Ma il drone viene interrotto da una canzone. Mia madre ha la radio accesa 24/7. Dalla sua radio parte SOS. Io lo sento da quest’altra parte dello schermo, ed è come se all’improvviso mi risvegliassi con una secchiata in faccia.


Dario Abece è un grandissimo fan della pizza.