Un’intervista a Vicidomini

Foto di Claudio Castello

Nicola, sappiamo bene che hai amicizie importanti? Come mai?
Ti riferisci a Francesco Di Iulio che vende i panni a Porta Portese? Non lo so come mai. Ci troviamo bene. Siamo molto amici. Abbiamo fatto ultimamente insieme un’asta pisciata in strada che ripeteremo. Battiamo all’asta indumenti pisciati e cacati che Francesco va a recuperare da chi è morto. Molti sono morti vecchi e avevano perdite.
Abbiamo fondato il brand “Bassa Moda”.

Che rapporto c’è tra pornografia e il tuo teatro?
Nessuna, non mi sono mai accoppiato con una mucca in scena. Neppure con una capra.


Come ti relazioni con il satanismo e l’omosessualità? Credi che il diavolo sia ricchione?
Se è ricchione è un problema suo. Vuol dire che finanche lui si è fatto colonizzare dal linguaggio e dalla morale comuni e dalle strutture del senso teoretico. Spero di no. Non vorrei mai vedere il diavolo che fa l’opinionista in TV. Gli altri se lo mangerebbero.


C’è un collegamento tra cinismo, esorcismo e la tua arte?
Pare che sia l’unico, almeno in Italia, a innescare una catarsi in scena dopo millenni. Ma aldilà di ogni intento. Non ho obiettivi. Sono una persona inutile.

Non credi che i social siano una merda? E a tal proposito come ti relazioni con questi?
I social sono un mezzo. E oggi ogni mezzo va democraticamente in mano a tutti. È un problema. In realtà non ho una vera relazione coi social. Recentemente video estemporanei che pubblicavo su tiktok hanno iniziato a fare numeri molto alti in poco tempo. Dopo mesi di commenti encomiastici ed esaltanti da parte del pubblico nei miei confronti, al limite del fanatismo, mi sono cacato il cazzo e non ho postato più nulla. Nessuna cosa mi da più noia del consenso e dell’affermazione in società. A un certo punto ho fatto in modo che mi bloccassero la funzione diretta consigliando il suicidio a uno nel descrivergli minuziosamente come attuarlo. Così adesso ho pure l’alibi per non andare in diretta.

Oltre che un “degenerato” attore sei anche un raffinato musicista. C’è qualcosa che dobbiamo sapere che non hai mai detto a nessuno?
Che ho suonato con Toots Thielemans.


Poesia e fetenzia. Sublimare la merda è dar vita a un’arte complessa che scava nel profondo delle viscere. A te viene molto bene. Come mai?
Credo che quello che faccio non sublimi nulla. La sublimazione è un atto ricchione, per citare la tua domanda di prima. Che vuoi sublimare? Manco il romanticismo ha mai sublimato niente.

Perché la gente dovrebbe assistere a un tuo spettacolo o in qualche modo seguire le tue amene imprese?
Se lo fanno è un problema loro. Se non lo fanno è nella stessa misura un problema loro. Non devo vendere nessuna pentola. In alternativa per “la gente” c’è il collasso, la paralisi, la morte.


Chi è FAUNO? Dove e come mai?… Ma soprattutto perché?
Non c’è nessun perché. La vita è un fenomeno chimico senza né causa né effetto. Il fatto di proiettare un senso sul quel caos che è la natura senza neppure chiederle cosa ne pensa è veramente da handicappati mentali. L’uomo è il più grande handicappato mentale di sempre.

E per chiudere: “carta bianca” in poche battute!
Ti rispondo con una massima di Totò: “e ci si pulisca il culo!”


Anthony Ettorre è nato in Australia, ma vive in Italia e fa cose.