Un lumacone triste e bavoso.

Seconda puntata

Ho un nuovo mazzo di carte Pokémon che ha per protagonisti un lumacone triste e bavoso, dei fiorellini, una ballerina elegante e protettiva e un uccellaccio spennacchiato. Mi sento molto vicino sia all’estetica che alla meccanica di gioco di queste carte. Secondo la mia psicanalista questo mazzo ha un forte portato simbolico.         

Partiamo dal protagonista lumacoso: Goodra di Hisui. Questo Pokémon è una particolare variante di Goodra. Pokémon Central Wiki si sofferma nella descrizione della sua tipologia classica. Goodra viene rappresentato come «estremamente amichevole. Adora fare le feste al suo allenatore, finendo col ricoprirlo di bava. Invece, se viene trascurato, si rattrista e versa dei viscidi lacrimoni. A volte sembra non capire gli ordini del suo allenatore e resta immobile con un’aria stupita. Ci vuole un po’ di pazienza con questo Pokémon».      

La mia psicanalista chiede quale sia l’etimologia del suo nome. Se in italiano e in inglese Goodra non è altro che un semi-anagramma di drago e dragon, il nome originale giapponese racchiude in sé sfumature più interessanti. In questa lingua il Pokémon si chiama Numelgon, ovvero l’unione del verbo giapponese “numeru” + gel + dragon.  Numeru ha un significato duplice: da un lato vuol dire essere viscido e appiccicoso, dall’altro indica il comportarsi deliziosamente, agire in modo allegro.   



La versione di Goodra che gioco nel mio mazzo è invece quella di Hisui. A differenza della sua forma classica la coda si ripiega su sé stessa trasformandosi in una conchiglia d’acciaio. Questo Pokèmon è molto più bavoso dell’altro e, soprattutto, è molto più triste. Oltre alla versione V ASTRO già mostrata, anche in quelle V regular art e V alternative art traspare lo stesso stato d’animo. La carta che però ritengo più bella di Goodra di Hisui è quest’ultima. Il nostro dolce lumacone è seduto in una grotta e osserva il mare con fare malinconico.           


«Lei si è chiuso. C’è stato un periodo, qualche mese fa, in cui usciva spesso, conosceva di frequente persone nuove. Certo, ogni tanto bisogna avere pazienza con lei, però è una persona affettuosa e presente per gli altri, ma ora si è chiuso».       

La meccanica di gioco del mazzo è la seguente. All’inizio della partita si va in svantaggio. Ma una volta caricate su Goodra di Hisui V ASTRO le energie sufficienti per attaccare inizia la remuntada. Goodra con il suo attacco “Ferro rotolante” infligge 200 danni al Pokémon difensore avversario e permette di subire 80 danni in meno nel turno successivo.        

«Per difendersi ha bisogno di attaccare»       

Se Gardevoir Lucente è in panchina Goodra subisce 20 danni in meno dai Pokemon V. Avendo messo 10 carte nell’area perduta è possibile usare Fannie che protegge nel prossimo turno dell’avversario da 120 danni inflitti dai Pokémon V. La carta stadio Caverna dei Cristalli permette di curare i Pokémon di tipo drago di 30 danni ogni turno. Il potere “Astro umidità” consente a Goodra di guarire completamente una volta a partita. Il Retino di Recupero permette di rimuovere i vulnerabili Pokémon da un premio in gioco lasciando unicamente Goodra in campo. Il canale Youtube Tricky Gym ha pubblicato un video dal titolo eloquente: Goodra never dies.  

«Sembra che questo mazzo cerchi di mostrare che non è come sembra»          

Un’ultima cosa sul funzionamento del deck. Il suo motore di pesca si basa sull’area perduta. L’abilità di Comfey permette di pescare 2 carte: se ne sceglie una, l’altra va in una sorta di secondo cestino nel quale però le carte non possono essere in alcun modo recuperate (l’area, per l’appunto, perduta). Esperimento di Acromio si basa sullo stesso procedimento: si pescano 5 carte di cui 2 vanno nell’area perduta e 3 vengono scelte. Questo meccanismo accentua di molto la natura già di per sé compulsiva del gioco: la ricompensa o la frustrazione sono immediate. Ogni scelta è sia una possibile benedizione che una possibile maledizione. Nelle 5 carte pescate con Acromio si potrebbe trovare tutto ciò che serve per portare avanti la partita, o, al contrario, quella scelta al primo turno sull’abilità di Comfey in cui si è perduto per sempre l’unico Amo Normale potrebbe risultare alla fine fatale.        

Decido di portare questo mazzo al mio primo torneo in real. Arrivo al negozio in cui si svolge e cerco di attaccare bottone con qualcuno. Alla mia domanda: «anche tu per il torneo Pokémon?» ricevo qualche risposta a mezza bocca e sguardi nel vuoto conditi con un pizzico di fastidio.  Convengo che non sia usanza fare convenevoli del genere e mi ammutolisco. A quel punto noto due ragazzi a un tavolo con davanti delle carte Pokémon. Uno dei due, che d’ora in avanti verrà rinominato “il capetto simpatico”, sta costruendo al volo un mazzo Mew Genesect all’altro (ovvero “el portugueso”) il quale ha dimenticato a casa il suo Shadow Rider Calyrex. Al capetto simpatico esce la frase: «beh gioco da 10 anni, un po’ di carte le ho…». Naturalmente la “fortuna” vuole che sia proprio lui il mio primo sfidante al torneo.

I singoli incontri si svolgono al meglio di tre set in un arco temporale totale di 50 minuti. «beh, è più o meno lo stesso tempo di una delle nostre sedute»          
                       
Il mazzo del capetto è Mewtwo Control, ovvero un mazzo che cerca di bloccare la strategia dell’avversario finché non fa sbucare fuori Mewtwo V UNION (il puzzle composto da 1, 2, 3 e 4) e a quel punto la frittata può dirsi pronta e servita. La partita va come segue: cerco di caricare le energie su Goodra. Lui me le scarta tutte con un’infinità di martelli. Esce fuori Mewtwo: fine.         

Durante la partita confermo a me stesso l’impressione di una persona simpatica con una socievolezza tutta sua, particolare. Mentre mette nel cestino il pezzo 2 di Mewtwo dice: «scarto la coscia». Ho sentito che faceva la stessa battuta a un altro avversario quindi dev’essere un suo cavallo di battaglia. A partita finita mi rincuora: «certo, ti ha detto sfortuna beccare proprio me che gioco da così tanto se hai iniziato da poco». Io sostengo che ho trovato grandi differenze tra giocare online e in persona. Con questo intendevo dire che essendo il gioco online completamente automatizzato, è più difficile sbagliare i calcoli, commettere errori. Lui però mi risponde in modo interessante: «sì, è molto diverso! Ti faccio un esempio: Mary». Mary è una carta aiuto che permette di rimischiare le carte che si hanno in mano, metterle in fondo al mazzo e pescare 5 nuove carte. Ora arriva il bello: anche l’avversario fa la stessa operazione ma pesca solo 4 carte. La funzione di questa carta è quindi duplice: da un lato si può usare per vedere nuove carte se siamo bloccati, dall’altro per rovinare la mano dell’avversario. «Se tu peschi e sbuffi, non ti farò mai Mary». Io rimango di sasso. Effettivamente online l’unico criterio utile per scegliere se usare o meno questa tech è il numero di carte nella mano avversaria: lui ha 9 carte? Con Mary se ne ritrova improvvisamente 4. La cosa che mi sconvolge è che io, nella mia totale ingenuità, pensavo cose tipo: «Gioc4re dY Xs0n4 nn 4Vrà 1 tr4tTi 4l1eNanTY d3ll’0Nl1n3!1!!!1! S4Rà SICURAMENTE uN’eSPer1eNz4 Soci4l* dY C0ndYv1Si0Ne DY uN* paSSioNe c0Mun3!!11!1!!». Ma neanche per niente! Qualsiasi espressione umana, come per l’appunto lo sbuffare, potrà essere usata contro di te.           

Al secondo turno del torneo becco el portugheso citato in precedenza. Nella prima partita si setta troppo lentamente (forse anche per inesperienza con quel mazzo?), io ho il tempo di fare quel che devo e non gli lascio scampo. La seconda partita va per le lunghe ma lui è in vantaggio. Finisce il tempo: si va ai turni. Che vuol dire questa cosa? (Anche io l’ho scoperto solo dopo). Vuol dire che da quel momento in poi si possono fare solo 4 ulteriori mani di gioco. Se la partita non si conclude neanche in questo modo il risultato è un pari. Io, non essendo al corrente di tutto ciò, non mi ribello e porto alla conclusione la partita che, naturalmente, perdo. Risultato complessivo: 1 a 1, pareggio.        

Il negozio adesso è gremito: in contemporanea è iniziato anche un enorme torneo di Magic. Realizzo improvvisamente che qui dentro siamo tutti maschi. Interiormente mi domando: tra questa fauna, in quanti rivolgeranno mai la parola alle donne? E se lo fanno, anzi se lo facciamo, con che frequenza? In che modo? In quel momento mi passa davanti l’unica ragazza presente nel negozio. Non sta giocando, è lì solo per accompagnare il suo ragazzo, d’ora in avanti rinominato il “macho nerd”, che gioca a Pokémon. «Stai vincendo?» la sento chiedere. Sì, sta vincendo.         

Il mio terzo sfidante è “er regazzino”. Er regazzino fa le scuole medie e gioca Palkia Kyurem, ovvero l’unico mazzo con cui ho la certezza matematica di perdere. Mi presento sorridendogli e mettendolo al corrente di questo indubitabile fatto. Non percepisco alcuna risposta, linguistica o meno, alle mie parole. Continua per tutta la gara, che svolge in religioso silenzio, a non darmi particolari attenzioni. Per segnalare di aver già svolto una qualche abilità durante un turno ruota leggermente quella carta sulla destra. Nel frattempo si interessa della partita accanto, discute su che tech sia meglio adottare per risolvere la situazione di gioco X e Y. Finisce due a zero per lui.         

Il mio ultimo sfidante è il macho nerd, anche lui gioca Palkia Kyurem. Er regazzino a quel punto mi rivolge per la prima volta la parola: «certo che sfiga!», mi dice sorridendo. Ah, ma allora sei un essere umano! Fortunatamente mi viene risparmiata quest’ulteriore umiliazione: «vorrei andare a pranzare a un orario decente [con la mia ragazza]». Vittoria a tavolino: yuppie!     

La settimana successiva il capetto simpatico, er regazzino e il macho nerd partecipano a un torneo da più di mille persone in Francia, a Lille. Il capetto simpatico si piazza in top 64 nella categoria Master. Er regazzino in top 8 nella categoria Senior.  

Se voglio continuare a giocare di persona con questi mostri sacri devo cambiare qualcosa. Nel torneo regionale di Salt Lake City il vincitore Hale Obernolte ha usato un mazzo Arceus Goodra. Mi procuro controvoglia le carte online che mi servono per replicare la sua lista. Arceus, letteralmente il dio dei Pokémon, mi rovina tutta l’estetica del mazzo. Però almeno così posso continuare a usare Goodra… Gioco qualche partita e mi rendo conto che non ho idea di come usare quel deck e non ho alcuna voglia di imparare. Mi lascio sedurre dai mazzi più infami esistenti: i mill. Ci sono due modi per vincere una partita di carte Pokémon. Il primo è anche il più canonico: pescare le 6 carte premio prima che lo faccia l’avversario sconfiggendo i suoi Pokémon. Per questi mazzi però è interessante unicamente il secondo modo: se l’avversario all’inizio di un turno ha finito il proprio deck, non ha alcuna carta da pescare, perde la partita. Questi mazzi hanno quindi come loro unico scopo quello di scartare tutte le carte dell’avversario prima che questo riesca a pescare le carte premio.

«Lei ha paura di tutto ciò che concerne l’idea di potenza, di virilità. Quelle carte se l’è procurate, ma non sa come usarle. È come se mi stesse dicendo: io un pene ce l’ho, ma lo tengo lì, chiuso in un cassetto. Si rispecchia completamente con le carte del suo mazzo Goodra, ma al torneo non hanno funzionato. Quelle carte rappresentano qualità “femminili” che non le sembrano in alcun modo integrabili con le qualità “maschili” di Arceus. I mazzi mill invece mi sembra portino all’estremo una tendenza passivo aggressiva».           

L’attacco “Scombussolare” di Gyarados recita: lancia una moneta finché non esce croce, ogni volta che esce testa, scarta le prime due carte del mazzo del tuo avversario. Bosco Brillabirinto permette di ripetere il lancio di moneta. L’attacco “Fiamme centopiedi” di Centiskorch consente di scartare una carta dal mazzo dell’avversario per ogni energia fuoco caricata su di sé. Blastoise carica 6 energie per turno su Centiskorch, Charizard raddoppia il valore delle energie fuoco.      

Mi arriva una notifica sull’app del fantacalcio: il calciatore del Monza (e della mia fantasquadra) Pablo Marì è stato accoltellato alla schiena. Faceva la spesa con la compagna e il figlio in un Carrefour di Assago quando una persona ha scartato un coltello in vendita e ha iniziato a colpire. Il cassiere è deceduto. Agli inquirenti l’uomo ha detto di aver agito per invidia della felicità di quelle persone.   

L’attacco “Causa slavine” di Crabominable V permette di scartare le prime due carte del mazzo dell’avversario. Durant con il suo “divoratore” fa scartare la prima carta del mazzo dell’avversario per ogni Durant in gioco. L’abilità di Chandelure recita: «quando giochi questo Pokémon dalla tua mano per far evolvere uno dei tuoi Pokémon durante il tuo turno, puoi scartare le prime tre carte del mazzo del tuo avversario».           

Faccio un sogno. Sono seduto sulla tazza del cesso e osservo le mie gambe. Mi sembra di vedere qualcosa di simile a un pelo incarnito, lo schiaccio ed esce fuori una sorta di zanzara. Nel sogno identifico quell’essere come un parassita. Guardo più attentamente e mi rendo conto di avere decine, centinaia, migliaia di parassiti sottopelle. A quel punto mi sfilo completamente i pantaloni e osservo che verso i piedi i parassiti diventano sempre più evidenti, grandi, enormi. Mi sveglio.   


Lorenzó si emoziona quando ascolta Moya dei Godspeed You! Black Emperor, ha letto cose filosofiche ma ora si fida solo di Bifo che gli dice di disertare tutto. Lo ha preso talmente alla lettera che cerca di vincere al gioco di carte Pokémon senza attaccare mai l’avversario.