Mamma ho scopato un draghiano!

Cara mamma,

ti scrivo questa lettera per scusarmi con te. Ti scrivo per spiegarti quanto ho profondamente sbagliato, anche se so già che le mie spiegazioni e le mie scuse saranno vane. Nonostante questo, non posso nasconderti questo mio segreto per sempre. Preferisco essere giudicato per quello che sono, ma vuotare il sacco. Mi rendo conto solo oggi di avere sbagliato tutto nella vita.

È iniziato tutto in una libreria. Stavo sfogliando un libro di Gianrico Carofiglio, La nuova manomissione delle parole. D’un tratto un uomo inizia a parlarmi e rimango estasiato dal suo eloquio forbito, dalla sicurezza che emanava il suo tono di voce e la sua prossemica. Il suo sguardo sembrava stupido, ma era intrigante. Fece dei commenti su quel libro – “è un libro particolare” – che mi colpirono molto. Mi invitò a bere una cosa. Accettai, e pagai io il conto. Ci stordimmo un poco con quel costosissimo rosso francese, che però era bio e che per precauzione bevemmo da una borraccia con una cannuccia di carta (e non di plastica). Anzi con due cannucce, per via del Covid. Dopodiché questa persona mi chiese di accompagnarla a casa, e per fartela breve ti dico già che non ho esitato un istante a salire nella sua casa.

Quello che è accaduto dopo non rientra nelle cose che i figli raccontano ai propri genitori. Eppure non avrai faticato a capire che io e questa persona abbiamo fatto sesso. Esatto, del sesso.

E perché dovrei scusarmi? Saresti ben lieta di scoprire che ho una vita sessuale intensa. Ma… con chi ho fatto sesso? Purtroppo ho fatto sesso con una persona che… stima Mario Draghi. Esatto. Credimi, la mia vergogna in questo momento è molta. Me ne sono accorto perché a un certo punto, dopo aver fatto sesso stavamo guardando la tv. C’era il tg e parlava dell’imminente rincaro per le bollette di gas e luce. Mi venne spontaneo bestemmiare il Dio e la puttana della Madonna, quindi mi lasciai andare dilungandomi in un breve sproloquio ad alta voce. Lo feci neanche troppo per rabbia, perché ormai più che di rabbia parlerei di disperazione, quanto piuttosto per trovare un argomento di conversazione con quella persona triste e noiosa che era riuscita a rimorchiarmi. Lui si arrabbiò, e subito dopo avermi costretto a spegnere i riscaldamenti – nonostante ci fosse un grado in quella stanza – mi disse che non era sbagliato pagare in più perché Mario Draghi era un esperto di economia, quindi bisognava fidarsi.

Credimi mamma, scappai via. Scappai a scriverti questa lettera che ora hai tra le mani. Scappai pensando a te, che ti alzi la mattina per andare a lavorare e a me che invece vado in giro a scopare i draghiani.

Non mi perdonerai mai.

Forse è giusto così.


Riccardo Papacci è co-fondatore e CEO di Droga. Ha scritto un libro (Elettronica Hi-Tech. Introduzione alla musica del futuro) e ne ha in cantiere un altro. Collabora con diverse riviste, tra cui Not, Il Tascabile, Esquire Italia, Noisey, L’Indiscreto, Dude Mag.