Draghi c’è.

Stamattina nella nostra redazione c’era un’aria particolare. Il caffè lungo era caldo nelle nostre tazze con sopra raffigurata la bandiera americana. Le nuvole erano basse e sembravano coprire i grattacieli che da anni fanno compagnia a quello dove mettemmo la sede di Droga, mesi prima del giorno in cui uscì il primo numero. Dalle 4 di mattina a leggere quotidiani e testate giornalistiche di vario tipo per cercare di decifrare il presente, per dare una silhouette geopolitica a un mondo sempre più complicato. Il buon profumo della carta appena stampata unito a quello del caffè accompagnano ormai da anni le nostre mattine così piene di scoperte, quesiti e ragionamenti. Eppure stamattina l’atmosfera era particolare. Guardare le cose dall’ampia vetrata di uno degli uffici della nostra redazione al 47esimo piano significa sfruttare la possibilità di una prospettiva privilegiata. Elicotteri che sfrecciano sulle nostre teste, echi lontani di sirene di ambulanze e polizia, urla di tanto in tanto. A volte sale l’ansia. Se pensiamo alle generazione future, a cosa accadrà domani.
Eppure una cosa ci dà il coraggio di continuare a vivere e a fare il nostro lavoro. Il fatto che Mario Draghi si trovi al governo e stia facendo di tutto per rimettere le cose al loro posto.
In realtà la cosa che rincuora non è questa. Ma il fatto che ci stia riuscendo.