Dopo aver atteso tutti i solstizi dell’impossibile, e che la prima
canzone di Nag Nag era già uscita a marzo 2020 – (Hurts se la cercate su YouTube) – dopo tutte le eclissi.
Apocalyspe Song finalmente, come secondo video lo fi, realizzato ad accompagnare
l’uscita di Nag Nag, è fuori, insieme alla cassetta. Parliamone.
Iniziamo con le composizioni in Nag Nag
che escono come una raccolta di frammenti
registrati in presa diretta da me con la mia
chitarra acustica, tastiera, voce e percussioni,
tranne che per Virus dove c’è Valerio Maiolo all’armonica
e per Outsider, dove c’è Alessandro Casta al synth.
Tutti registrati nel 2020 in divenire, in spazi che vanno da posti random
alla cameretta di casa, alle collaborazioni in giro.
Poi queste cose sono diventate Nag Nag nel tempo mutando.
In questo video di “Apocalypse Song”
c’è un operare sperimentale nel farlo,
dove la musica mi ha suggerito un immaginario
di sovrapposizioni e filtraggi, di effetti in editing,
monitorando questa lavagna luminosa,
io a partire da immagini, o video
presi da internet, poi ho lasciato andare le associazioni
imprevedibili, ma in parte calcolate, in montaggio audio e video,
ossia con un programmino e l’idea di mischiare immagini e suoni in libertà…
Ci sono delle salamandre perché c’entrano
con l’esporsi al fuoco da vicino nelle leggende,
e non venire mangiati dalle fiamme simbolicamente.
Come quando le luci nel video sono forti e disturbanti nella messa a fuoco.
Un invito a un’immersione nel pensiero nel momento dell’estetica
nel suo punto zero di fusione con lo sguardo e l’ascolto.
Un pensiero spezzato in suono e immagine.
Dove c’è quasi sempre su una fantastica illustrazione
del Paracelso con una salamandra, che è raffigurata mezza umana, mezza drago salamandra
in una landa di boschi ufognostici, si verifica il ricercarsi di un punto di fissione con
l’altrove metatestuale tramite la situazione percepita.
Un’eterna salamandra psichica.
Per finire, le copie consistono in delle stampe e una grafica a tema
fuoco e mistero del disegnatore Francesco Mapelli
(come “BOB” fa fanzine e ha un podcast
soul punk su fritto.fm che si chiama Bob’s journal)
L’album è in edizione limitata,
50 copie autoprodotte
dalla Can’t Be a Musician Tapes!
Ciao Droga!