Tutti sanno che Danny Wolfers è una delle più belle persone del mondo. Non solo perché è dai primi anni Novanta che produce musica di qualità, ma anche perché ha un pronunciato senso dell’ironia. Quest’ultimo è uno dei motivi che lo spinge di volta in volta a usare monicker diversi.
Certamente Legowelt è quello più conosciuto, il nome col quale ha firmato diversi capolavori. Polarius, Squadra Blanco, Bontempi 666 e parecchi altri sono i nomi che ha usato per i suoi diversi progetti, a volte per differenziare le peculiarità sonore e concettuali che caratterizzavano i dischi, altre volte credo soltanto per puro cazzeggio.
La sua ultima fatica si chiama Jammed for the fist, a nome del fantomatico Dickie Smabers, col quale era apparso solo nel 2009 per il disco FC Den Haag col misterioso progetto Dickie Smabers & The Moerwijk Crew.
Come accade da qualche tempo, il caro Legowelt sembra non sbagliare un colpo e anche con questo disco svolge il suo lavoro in maniera egregia. Una quarantina di minuti di techno acida, avvolta da trame di synth cinematiche che salutano horror i polizieschi di serie b, con un particolare affetto anche per le sonorità italiane.
Una garanzia ormai da anni. W Legowelt!
Riccardo Papacci è co-fondatore e CEO di Droga. Ha scritto un libro (Elettronica Hi-Tech. Introduzione alla musica del futuro) e ne ha in cantiere un altro. Collabora con diverse riviste, tra cui Not, Il Tascabile, Esquire Italia, Noisey, L’Indiscreto, Dude Mag.