Edizione straordinaria quest’oggi a Fiabe Suonore!
Neanche a farlo apposta, il reperto di cui stiamo per parlare viene alla luce poco prima che circolasse la notizia della morte di Lou Ottens, il geniale tecnico della Philips inventore dell’ audiocassetta. E di audiocassetta parliamo: trattasi di un prodotto handmade datato 1987 e a nome di un fantomatico duo chiamato GS ROCK. L’ etichetta di riferimento pare si chiami Experimental Records, nome tracciato con un Uni Posca nero che si è conservato intatto fino ad oggi , il titolo dell’ album è un diretto e semplice Okey. Manifesto di intenzioni, perché quando mettiamo su la cassetta a cantare e manipolare gli strumenti sono due… ragazzini. La cui età oscilla forse tra i nove e dieci anni: nelle note di copertina leggiamo “ oltre 23000 copie vendute”, il che ci stupisce non poco visti i protagonisti di tale release.
Anche perché trattasi di una C90 dipinta a mano, quindi un esemplare unico e ci riesce difficile pensare il contrario, ovvero una tiratura a livelli planetari. I nostri eroi si dividono tra chitarre elettriche, rudimentali sintetizzatori, piano e drum machine ( forse trafugate ai papà o ai fratelli maggiori? Chissà… ) oltre a cantare inni tra il punk demenziale e il synth pop allucinato: nei credits pare sia stato tutto registrato nel misterioso GS STUDIO, che a questo punto sembrerebbe un deposito, forse di un supermercato Gs… da li’ il nome della band. Ma a mettere in dubbio ogni certezza è il fatto che siamo arrivati a questa tape da una persona che ha voluto tenere segrete le sue generalità e che ha abitato per anni in un quadrante della capitale dove una volta era “tutta campagna”: costui frequentò le scuole medie in un fatiscente edificio che fu abbattuto proprio recentemente. Pare che questa cassetta fosse stata incisa e regalata a 23 persone nella scuola e la cifra gonfiata poi appositamente ad arte, come in una rudimentale “strategia di marketing” che ricorda le visualizzazioni che oggi si comprano come le noccioline. Fu uno dei fortunati a ricevere tale presente, ma tramite un delegato della copia della copia della copia, senza che lui venisse mai in contatto con i veri autori della cassetta. Ebbene pare che il nome fosse in realtà GS come GangSters, anticipando in un certo senso alcune derive Gangsta: e in effetti troviamo anche delle tracce di hip hop, come dimostra il brano che stiamo per proporvi. Tra le altre cose, nella base fa capolino un field recording in cui sembra addirittura affiorare un “super io” nelle fattezze di una voce di bambino che sembra non aver compiuto ancora un anno mentre parla con quella che potrebbe essere una televisione, forse chiara metafora di un lavaggio del cervello nazionale, all’epoca solo all’ inizio di un lungo percorso. Non solo, ma il testo tocca delle tematiche quasi “accelerazioniste”, quasi “deleuziane”, con chiari riferimenti alla macchina alla quale non si sfugge: dubitiamo che i nostri sapessero di cosa stessero parlando, ma senza timore di errare questo flusso di coscienza ha fatto salire in superficie a due giovani più giovani del giovane delle tematiche e dei nodi che ancora oggi non sappiamo sciogliere. Ma vi lascio con il testo (in fondo trovate il brano) de “E la macchina va”: signore e signore, i Gs Rock!
E la macchina va
Va veloce più di cento treni
Ma non ha i freni
Bisogna avere grandi riflessi e pochi complessi
I ciccioni sono paraventi ma sono più attenti di noi
Puoi?
Pigia l’ acceleratore
Senti una canzone d’autore
Tu
Su
E la macchina va
Va veloce più di cento treni
Ma non ha i freni
Bisogna avere grandi riflessi e pochi complessi
I ciccioni sono paraventi ma sono più attenti di noi
Vuoi?
Pigia l’ acceleratore
Senti una canzone d’autore
Tu / Su
Tu / Su
Demented Burrocacao è co-fondatore e CEO di Droga. Conduce Italian Folgorati per Vice, ha pubblicato, tra gli altri, l’album psichedelico Shell a nome Trapcoustic. Il suo libro Si trasforma in un razzo missile è recentemente uscito per Rizzoli Lizard.