Autocertificazione per circolare? Beh, certo, lo stanno dicendo dappertutto: televisioni, quotidiani, radio, organi d’informazione, vicini di casa, dirimpettai ecc… E Sergio da Arezzo mi scrive: “ma io che non ho la stampante come faccio?” E io prontamente vado a scandagliare la rete in cerca di risposte. “Caro Sergio, da qualche giorno è disponibile un qualcosa (a Se’, e io mica so’ ‘n informatico, eh) per il tuo smartphone, Android o iPhone (marchi ambedue registrati, non so se si possono citare…)”. E Sergio mi scrive di nuovo: “sono rimasto sempre fedele al mio vecchio Motorola (marchio registrato…) del 2001″. E lì allora cerco e viene fuori il colpo di genio (non mio, eh).
Te lo copi a penna, lo compili, ed è valido. Valido nel senso del “documento” in sé, poi sulle motivazioni plausibili per circolare rimando alla lettura degli appositi articoli informativi. E mi scrive Sergio: “non ho la televisione dal 1988, mai posseduto un computer, tantomeno una connessione internet”. A Sergio, mavvaffanculo va!
Vabbè, il senso è che se te lo puoi copiare a mano perché non personalizzarlo? Basta non alterare il testo e le voci compilabili, quindi se lo puoi scrivere con pennarello rosso, o su un foglio di quadernone a quadretti, perché non dargli un tocco di stile personale?
E quindi DROGA & Progressivamente Vostro vi offrono dei modelli pre-impostati per dare quel tocco sbarazzino alle piccole o grandi sortite contemplate dal documento stesso.
Autocertificomic Sans
Tanto se ti capita di andare dal dottore, al CAF, al commissariato, alle poste ecc.. avrai modo di vedere una pletora di avvisi appesi alle pareti fatti con il Comic Sans. E l’agente di pubblica sicurezza che ti fermerà, avendo l’occhio allenato al Comic Sans, ti guarderà benevolo, perché in qualche modo lo riconoscerà in te qualcosa di famigliare. Via libera, puoi andare!

Autobotcertificazione
Non c’è nessuna legge che vieta un individuo di parlare, conversare, e soprattutto rispondere, imitando la voce e la cadenza di un robot. Quindi se ti va di farlo fallo, e se ti fermano per chiederti perché sei in giro durante la quarantena, con questo modulo hai un occasione in più per sfoggiare la tua migliore parlata robot. E i Rockets muti.

Certificatium auto-circularem
Basta sognare a occhi aperti il medioevo, i cavalieri, le donzelle ecc.. se ti va di mettere un elmo al posto della mascherina (altamente sconsigliato) di sicuro ti fermeranno tosto li armigeri e la soldataglia de lo stato, quindi potrai favellare come Brancaleone mostrando fiero il tuo certificato in pregiata pergamena. Non esagerare però, la ceralacca non è contemplata.

Black Autocertifixation
A chi non piace il Black Metal? È l’unico genere estremo interessante partorito dal metal, quindi per me se lo ascolti sei una persona ok. E da oggi lo sei anche per i tutori dell’ordine. Basta che ti munisci di un Uniposca (marchio registrato) tassativamente bianco. E tanto, tanto toner nella stampante. Il pentacolo in capo al documento potrebbe essere un problema in quanto simile al simbolo delle BR, quindi meglio se ti dichiari subito come satanista. E no, il face-painting non vale come mascherina.

Autocertificatissimo Caffettino?
Hai più di quarant’anni? Anzi, sei vicino ai cinquanta? Ecco, questo è il tuo modulo. Sappiamo entrambi che è sconveniente dire a parole “buongiornissimo”, specie a un tipo in divisa, quindi questo modulo varrà come cento parole. E se non fossero chiusi i bar potevi pure offrirgli un caffettino. La tua voglia di gridare al mondo buongiorno, di mostrare la tua bontà social ti ha probabilmente attirato l’invidia delle perzone falze, ma non te la prendere, i tuoi meme pregni di saggezza o gli aforismi di Vasco rispecchiano la bontà delle tue ragioni. Quindi perché confinare il tutto alla pagina di Facebook (marchio registrato) quando puoi dimostrarlo tramite un certificato?

Per il momento è tutto, e se nel frattempo non arriva una denuncia, vi darei appuntamento ai prossimi documenti fa-da-te. Magari scriverò qualcosa su quando misi una foto di Lando Fiorini, sovrapposta alla mia nella carta di identità, e mi fermarono i carabinieri per un controllo. «Favorisca un documento…».
Diego Foschi è grafico di bassa lega, cine-nozionista, martello delle materie progressive, Santana dei poveri. Cinema alto e basso, amenità, zozzerie, musiche di dubbio gusto. Di sani principi ma di facili costumi.